
Se per l’acqua mescolata dalle ossa, se per l’acqua in rosso smossa
sbandierata ai quattro venti, se per l’acqua questi venti caldi
e le ossa nel cambio di colore prendono tutta l’attitudine a spolpare
rimasta nello scorrimento, se non vi è inferno che l’anello bianco
nella congiunzione permetta di avanzare, e se per la polpa stessa come un cane
attaccata a vivere sopramente, se per vanità rosa niente mi scinde, né
per lunghi anni un monte è stato base alla lampada
supponiamo sotto a chi canta, a chi mi avvicina la bocca rotonda
tenerci alla luce, a chi mi divora.
*
se ho necessità di manovra, tuttavia, e in eguale misura
pensieri nativi di una certa grandezza
affacciandomi alla porta guardo la mia ombra
appropriata a me, che mi illustra
per questa fiamma nerastra su e giù risorgo
per questo fumo di mondo cado al suolo.
Diversamente non mi separo
sono tutt’uno con il mio bel primitivo
ma questo doppio che mi desse un frutto
dove sta l’elemento nutritivo dello specchio.
MARGHERITA EALLA: SU
ROBERTO MATARAZZO: FIGURATORE
***
versione in pdf:
Roberto “traduce” in forme e colori la poetica di Margherita. E al di là della delicatezza del “rosato”, vengono qui rese alcune caratteristiche formali della poesia di Margherita, fatta di ellissi, per blocchi, di nuclei tematici che tornano ma seguendo percorsi “spiazzanti”, stranianti: un allontanarsi dalla materia per coglierne meglio il calore. Per quanto riguarda la poesia di Margherita, sappiamo invece quanto è pittorica e speculare, indipendentemente dall’omaggio che qui rende a Roberto. L’imago di Roberto dà soprattutto il la, innesca l’ispirazione.
abele
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C’è in questa lettura pittorica di miei scritti (soprattutto, credo, quelli nati da una mia visione di Palermo) un’aderenza non solo semantica (i nodi-globuli di colori che io associo alle mie parole circo – quelle parole giocolieri e le mani bei liberatori di cui dico in un postumo ventoso-), ma di movimento tale, come di innervazione di flusso “rosato” –acqua e vino insieme, sangue che mentre lo spargi acquarelli- longitudinale intorno ai bulbi (e dunque sospinti dalla loro stessa resistenza in alto e in basso) da muovermi a scriverci su e oltre, insomma in modo da sottolinearne (appunto longitudinalmente) il piano specchiante (e anche sfuggente).
Infine trovo perfetto il titolo che Roberto ha scelto, soprattutto il lemma “discrezione”, capace allo stesso tempo di fare riferimento ad un mio celare (forse), ma anche ad un rendere discreto, nel senso di discretizzare (il flusso, il continuo), di badare all grumo
Questa volta ho avuto prima l’immagine, di altro e da un altro da me. Ho parlato un sacco di me, però (e perciò) :).
Dimenticavo: Roberto ha “integrato” il tutto in una cartolina (il pdf), anche qui in modo eccellente.
Devo tanti grazie! (anche ad Abele per la bella lettura del tutto che tutto ha centrato)
ciao
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Non sapevo che ti eri ispirata a Palermo, Margherita. Ma forse ci sarei dovuto arrivare, quel “rosa” infatti…
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ringrazio molto la ealla per aver voluto questo lavoro sinestetico, ringrazio abele longo per la squisitezza con cui ha accolto il lavoro..
r.m.
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mescolare tra loro diverse forme espressive siccome tavolozze di pensieri è sempre stimolante. un rosa roso infino all’osso. non a caso scrivi “a chi mi divora”, dandoci in pasto parole che sono, a tutti gli affetti, una obliqua secrezione (discrezione?) di te stessa che pare coagularsi nell’opera di roberto. complimenti a entrambi.
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malos carissimo “a tutti gli affetti” mi sei tenero 🙂
Ti ringrazio molto e ringrazio molto anche te, Roberto, ciò che dici di Abele, io dico di te: squisito.
Abele, qualcosa accade – accadde- a Palermo, ma poi do via la testa.. 🙂
un abbraccio (in tre spero che basti :))
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sono anche un “giallo” le tue poesie, Margherita (non so se te ne ricordi ma alcune tue che ho proposto su neobar le ho accompagnate a dei fotogrammi di Hitchcock). Il rosa mi ha fatto pensare alle chiese di Palermo, a possibili visioni barocche elaborate dal tuo estro ma il resto rimane mistero bello.
abbraccione per ricambiare il terzo che mi tocca 🙂
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questa allusione a palermo, la PANORMI come io la chiamo, mi piace in modo incredibile, è città dello spirito, tra i posti di mia preferenza assoluta..
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L’acqua mescolata dalle ossa. Che altro aggiungere. Meglio di Leoncillo.
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Grazie Pasquale! e grazie ancora a Roberto “Panormi”, condivido, Palermo mi ha incantata. E Grazie ad Abele, vabbè pure con questo caldo, un altro abbraccione tutto tuo 🙂
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complimenti a entrambi!
a mia volta conservo la copertina al mio libro, caramente!.
un caro saluto
cb
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