8 risposte a "Maurizio Manzo: Mirate (Neobar eBooks)"
Felicissima di trovare qui Maurizio con i suoi suggestivi versi.
Altrove anche si fanno preparativi per accoglierlo.
un sorriso e un grazie di cuore all’Ospite e al’Ospite.
Un caro saluto a Cristina e Francesca e a tutti i “mi piace”…:)
molto bello quello che dici, Francesca, grazie.
Cristina ci si vede anche altrove…;)
mm
Condivido la sorpresa, stupore, di francesca, per questi mirabili settenari che cadono a grappoli “mirati” ed elegantemente cadenzati.
grazie Maurizio.
davvero corposo-organico, l’insieme. la parola stessa, oltre il contesto, assume una fisicità quasi scientifica mettendo a nudo il senso della carne di Manzo sotto i ricami della lingua scritta (crudo universo ipoglosso). tu sai che circa la poesia non sono ben disposto… beh, qui ti dirò che i versi vivono davvero e muoiono scossi da crampi implodenti ed io me li mastico in testa: trasudi sapori da tutti i pori, mentre il tempo ticchetta impietoso ingoiando ogni astante.
necrosi poetica soggiogante, e, obtorto collo, la tua raccolta più potente. o forse potante, nel senso che ne resto mutilato per lato (al quadrato). handle with care…
Una visione analitica e dettagliata di un vivere nel mondo che è come un corpo di Bacon, una scrittura caratterizzata da tante s, t e p, cioè un mondo di sibili e piccole esplosioni.
“Mirate” per mirare e poi colpire o per un attonito ammirare la necrosi, prima ancora che la dissoluzione. Dice bene Giancarlo del “mondo di sibili e piccole esplosioni”, così come bene malos del crampo, del “tempo ticchetta impietoso ingoiando ogni astante”, perché il ritmo qui è incalzante, di un meccanismo temporizzato che è impossibile disinnescare.
Felicissima di trovare qui Maurizio con i suoi suggestivi versi.
Altrove anche si fanno preparativi per accoglierlo.
un sorriso e un grazie di cuore all’Ospite e al’Ospite.
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Sono sorpresa, non credevo che fosse possibile sorprendermi ancora, eppure è accaduto specie con la N.8
I miei complimenti all’autore, geniale direi.
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Un caro saluto a Cristina e Francesca e a tutti i “mi piace”…:)
molto bello quello che dici, Francesca, grazie.
Cristina ci si vede anche altrove…;)
mm
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Condivido la sorpresa, stupore, di francesca, per questi mirabili settenari che cadono a grappoli “mirati” ed elegantemente cadenzati.
grazie Maurizio.
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davvero corposo-organico, l’insieme. la parola stessa, oltre il contesto, assume una fisicità quasi scientifica mettendo a nudo il senso della carne di Manzo sotto i ricami della lingua scritta (crudo universo ipoglosso). tu sai che circa la poesia non sono ben disposto… beh, qui ti dirò che i versi vivono davvero e muoiono scossi da crampi implodenti ed io me li mastico in testa: trasudi sapori da tutti i pori, mentre il tempo ticchetta impietoso ingoiando ogni astante.
necrosi poetica soggiogante, e, obtorto collo, la tua raccolta più potente. o forse potante, nel senso che ne resto mutilato per lato (al quadrato). handle with care…
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Una visione analitica e dettagliata di un vivere nel mondo che è come un corpo di Bacon, una scrittura caratterizzata da tante s, t e p, cioè un mondo di sibili e piccole esplosioni.
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“Mirate” per mirare e poi colpire o per un attonito ammirare la necrosi, prima ancora che la dissoluzione. Dice bene Giancarlo del “mondo di sibili e piccole esplosioni”, così come bene malos del crampo, del “tempo ticchetta impietoso ingoiando ogni astante”, perché il ritmo qui è incalzante, di un meccanismo temporizzato che è impossibile disinnescare.
un caro saluto a tutti
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Un abbraccio a Abele, Malos Copylefterato, Giancarlo e a Margherita con sorriso! 🙂
Siete sotto Mira! 🙂
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