Patty Schneider – La riscrittura del finale (Neobar eBooks)

Paolo Bazzani-sfilata Antonio Marras

“Questo mondo nuovo è un limes, un’area di confine, un guscio d’uovo (o una pelle di banana) accoccolato in un angolo, delimita  uno spazio ai margini del cosmo. La poesia contempla l’interno dell’uovo come se fosse l’esterno, e mette in relazione il fantasma del suo corpo (anche linguistico) disgregato con una sequenza di immagini vitali vissute nel tempo, come un film continuamente rimontato, “un film che si racconta nel film”.
Giancarlo Locarno

cliccare sul titolo qui di seguitopatty-schneider-la-riscrittura-del-finale


7 risposte a "Patty Schneider – La riscrittura del finale (Neobar eBooks)"

  1. Grazie a Patty Schneider per questa silloge densa e corposa e a Giancarlo per le note illuminanti che la accompagnano Giancarlo ne ha giustamente sottolineato la natura filmica, il fraseggio fatto di istantanee, cambi repentini e colpi di scena. C’è anche tutta una musicalità, un armonico coesistere di andamenti e tonalità diverse, di una poesia in piena, eppure intima, che stempera i suoi grumi in componimenti più di prosa, come a riportare la vita al suo piano più quotidiano, nella tensione, come Giancarlo coglie, del lirico con l’antilirico.

    Piace a 1 persona

  2. Riceviamo da Angela:

    Sono contenta di aver potuto leggere una silloge di Patti Schneider, perché posso farmi un’idea più precisa del suo sentire poetico. Quello che avverto maggiormente è nostalgia e scrittura d’istinto. Che non vuol dire di getto, anzi controllata, misurata, da una specie di self control congenito. Sono impressioni a pelle, e non riguardano tutte le poesie, ma non poche.
    Poi c’è molto di femminile in questi testi, una dolcezza che percepisco dietro la cortina dell’autocontrollo (insito per natura), e un andare ai ricordi come se fossero un balsamo, o anche dove il ricordo è bruciante, un preludio a una fase successiva meno appagante sul piano emozionale e forse anche creativo.
    Sono colpita anche dalla sintassi, mi piace molto quando nella scrittura poetica non si rispettano le regole se lo si fa sapendo quello che si scrive, anche istintivamente, come io colgo qui.
    Voglio dire, quando l’istinto poetico spinge in una certa direzione che tu avverti esatta per te in quel momento e non solo, esatta per la poesia, tua e persino in generale: è questo che sento in queste poesie, oltre alla capacità espressiva e alla finezza intellettuale, che non a caso, per come la penso io, colloco dietro la virgola.
    Brava Patti, che fa tornare la voglia di scrivere, almeno a me.
    Complimenti!
    Angela

    "Mi piace"

Lascia un commento