il musicazzotto nell’orecchio: zero

 

il musicazzotto nell’orecchio è un colpo vibrato con molta forza.
il vibrato, in musica, è una sorta di tremolo rapido, caratterizzato da una fluttuazione d’intensità nell’esecuzione di una stessa nota.

“cazzotto”, invece, secondo il vocabolario, è un derivato di cazzo, con passaggio semantico incerto.

il musicazzotto nell’orecchio è una pratica sessuale feticista in grado di evocare orgasmi uditivi.

a curare questo zibaldone mensile è un medico che in tenera età ha preso un cazzotto in testa. a causa della lesione permanente originata dal trauma è condannato ad essere una testa di cazzotto a vita. avita, è la conoscenza musicale ereditata dagli avi, tra cui per definizione devono essere annoverati: Syd Barrett, Beatles, Husker Du, Stooges, Velvet Underground, Frank Zappa, Beat Happening, Camper Van Beethoven, Rolling Stones, Beach Boys, Talking Heads, Sonic Youth, Eric’s Trip, REM, Flaming Lips, Nirvana, Mercury Rev, Captain Beefheart, Butthole Surfers, Ramones, Bad Religion, Dinosaur Jr, Byrds, Guided By Voices, Meat Puppets, Neil Young, Pixies, Sebadoh, The New Pornographers, Bob Dylan, They Might Be Giants, Violent Femmes, Throwing Muses, Nick Cave, Jimi Hendrix e sicuramente molti altri artisti e band che al momento non mi vengono in mente.

chiunque non abbia contezza nella sua interezza della musica avita, abbia l’accortezza di emendare la propria incompletezza prima d’avventurarsi oltre (con la dovuta arditezza).

“aver contezza di qualcosa” non implica né la razionalità della cognizione, né la vaghezza della conoscenza: ne tieni conto, ne sei consapevole, ti è familiare.

l’ascolto della musica è un processo mentale di apprendimento. con la sola eccezione di (forse) Mozart, tutti noi comuni mortali abbisogniamo d’un minimo di 4 o 5 ascolti per iniziare ad apprezzare un nuovo brano musicale.

“la musica è metafisica in suoni”, diceva zio Arturo.
la metafisica ci sfugge, la musica no: approfittiamone.


11 risposte a "il musicazzotto nell’orecchio: zero"

  1. Io sono stata colpita da un fulmine in Piazza S. Pietro e da allora ho in mezza testa un woofer che muove a 3000Hz mentre il suo compare tweeter è quasi afono, il fruscio di fondo porta il fascino e il fastidio di un vecchio vinile consumato dall’uso ma, non desisto: avita mi nutro di molti di quelli che hai detto e non vedo l’ora di sentirti dire degli altri… buona partenza per appuntamenti! Ci sarò.

    D.

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  2. L’epoca è quella certo.
    ma io stavo dall’altra parte del mare.
    Joy división, the smiths , Scourie and the banshee, bauhaus, echo and the bunny men,cocteau twins,dead can dance, pil,pop group…

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    1. eh, in effetti hai ragione, Marco: musicalmente (ma sono musicalmente, ok????) sono piuttosto americanofilo e ciò fa torto a molti gruppi inglesi, alcuni dei quali hai citato nel tuo commento. forse ciò si spiega col fatto che, in generale, il suono delle band americane tende ad essere più ruvido e grezzo, e pertanto mi comunica una maggiore animalità contadina (con la quale entro facilmente in risonanza da bravo nano rurale).

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  3. Seguirò scrupolosamente le dosi consigliate per quelli mai presi, curioso di osservarne gli effetti. Da tempo non prendo roba forte, potrei finire col darmi un cazzotto 🙂

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