an apple a day: il mare minore

 

mare minore (trittico relativo)

 

1. non avrai altro sciabordio all’infuori di me

tu non

mela racconti mica giusta
dice il vento
e intanto prova a scuotere le fronde

i frutti schiumano di prua
qualcuno grida in lontananza
“cadi in alto, questa è una rapina!”

sul ponte di coperta
scorro la galleria del cellulare
accarezzando dolcemente
la cover consumata:
tra le foto di Cava Randello
c’è una conchiglia rosa

quasi che il silenzio
mormorasse
porto all’orecchio e ascolto

*

2. Jacopone da Todi al centro commerciale

il vuoto
sfianca col suo peso gli scaffali
dove soltanto un quarto d’ora prima troneggiavano
le offerte

in terra
accanto a una sacchetta
in stabat mater-bi
squarciata e con le viscere di fuori
giace un avverbio

la folla – gorgoglia sottovoce –
mi ha spintonato in malo modo oltre le labbra
e poi travolto nella calca…
aiutami, se puoi vedermi

tanfo distrutto
piume spalmate
corpo nudo
e basto d’asino
pensiero
(gravami d’un volo carponi)

mi chino su di lui
sollevo il capo
e poi lo adagio sul sacchetto
della spesa.
gli faccio compagnia finché
l’ipermercato chiude:
anche se piango
non posso fare a meno di fissarlo

vai pure adesso – implora –
e se ci incontreremo nuova mente
non ripensarmi con la confezione
dei calamari surgelati
sotto agli occhi

*

3. tarantella degli spicchi di mela cavo

passata l’ultima visione
spente le frasi
(il circo in una stanza)
a volte mi domando
se sono sveglia o solo
diversamente addormentata
ciao come sto? direi abbastanza bene
forse del tutto illesa nonostante
mi cadano sguardi dagli occhi

non dire altro, adesso
(sudore e umori bastano ad espellere
il veleno)
prendimi i pensieri per sciamano
e poi balliamo

tu spicchi il volo
io sbando tragicomico scimmione
intento a recitare
salvifici insignificanti
tribali

*


6 risposte a "an apple a day: il mare minore"

    1. grazie PattiS. circa l’autore dei versi, inizialmente ero convinto di essere io, ma in realtà forse è il contratio (sono stati i versi ad autorarmi).

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  1. Preziose e oserei dire struggenti queste liriche di intensa leggerezza del malos beneispirato, che sa fare il punto anche quando si cimenta con la poesia; ma vaglielo a dire che è un Poeta! Grazie.

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  2. “aiutami, se puoi vedermi /”

    Grazie Malos, grazie per questo trittico che si affida alle lacrime per quanto è bello.
    Conosci la magia dell’incontro, e con questo trittico raggiungi una comunicazione interiore che sa di verità (commossa). Come fossi dentro un intento: immedesimarsi nell’altro, dentro al suo dolore, dentro il Tempo che si fa plurale in ogni stanza.
    Splendida contemporaneità in Jacopone da Todi al centro commerciale, dove permea un grande sentimento di fratellanza e intima preghiera… Poi – l’impotenza: perché l’umanità non vacilla di fronte alla propria indifferenza.

    Ti è arrivata una voce dalla conchiglia rosa?
    Ti parla di salvezza. Con l’aiuto di uno scimmione sciamano molto speciale:-)))
    Mio caro Malos, sei unico.

    Un abbraccio a tutti. E un grazie ad Abele:-)))

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    1. un abbraccio forte fortissimo, fatto di mille braccia e di tante mele.
      : )
      questo mondo virtuale in cui viviamo e ci incontriamo è fatto quasi esclusivamente di parole scritte. noi stessi siamo fatti e strafatti di parole. per questo a volte mi ribello e sgrido il mio riflesso nello specchio “smettila di pensare a parole, nano, pensa a pensieri concreti! fatti non parole!”…
      ecco.
      eppure… eppure talvolta accade che la parola prenda corpo, che il linguaggio verbale fatto carne diventi un momento di incontro plurale. una *comunicazione* eucaristica nel senso più umanistico del termine, capace di farci sentire tutti un po’ meno soli.
      sì insomma, non sono bravo a credere o a pregare, però l’intima fratellanza spero si sia sentita tutta: ti voglio bene.
      : )

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