14 risposte a "Dominique Villa: E in un mondo di grandezza opaca (Neobar eBooks)"

  1. La poesia di Dominique crea tutto un mondo, frutto di laboriosa cura e scultura, come sottolinea Roberta. Un mondo di una bellezza (grandezza) tutta sua, “opaca”, riprendendo il titolo della silloge; intendendo per opaca una poesia che non si lascia attraversare dalla luce ma ne riflette una sua, da intime e recondite stanze dai contorni volutamente velati.

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  2. caro Abele, ti ringrazio tanto per questa attenta “introduzione” e per l’insieme delle tue considerazioni( “cura e scultura”interessante ehh:-))
    Il fatto che anche tu affermi “una bellezza( grandezza) tutta SUA/ una poesia che riflette una SUA luce mi convince e tende a ribadire una annotazione a cui tengo molto ,( come del resto a mio parere dovrebbe tendere ogni singolo aUTORE)quella di essere riuscita a creare una MIA VOCE personale, non omologata o simile o quant’altro pur nella difficoltà e nel rischio anche grande che ciò inevitabilmente comporta.

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  3. GRaZIE A ROBERTA DE LUCA

    RISPOSTA De LUCA

    Ringrazio molto Roberta De luca per l’interesse dimostrato per i miei scritti e per le sue annotazioni acute che -oltretutto, ma non solo- hanno saputo vedere e leggere i miei testi da differenti angolazioni, dando a me stessa in primis la motivazione a ulteriori possibili approfondimenti sul mio scrivere.
    La sua precisi ssima e ricca analisi del mio stile specifico , della intera struttura , delle diverse modalità metriche davvero mi hanno molto colpito, denotano pure il grande impegno di lettura anche formale di Roberta Luca, che da con queste specifici riferimenti alla metrica/tecnica un significato di costruzione architettonica alle mie poesie( così è ke mi giunge e credo)
    [ tra l’altro mi colpisce molto l’accenno da lei fatto a “”coblas capefinidas( come nella poesia profvenzale ( o come tra la vita e la morte)
    Altre considerazioni della critica di Roberta De luca che mi regalano molti spunti di riflessione sono :
    1)accenno a “un simbolismo espressionistico “ alla Dino Campana prima persona che fa questo tipo di osservazione che andrò a approfondire mi intriga, le osservazioni nuove di altri sguardi li reputo quanto mai arricchenti miei critici parlano in effetti di “espressionismo” ma accostandomi a quello tedesco etc
    Inoltre Roberta de Luca parla qui di “sinestesia, dell’ossimoro, di un cromatismo insistito, e nello stesso tempo si esprime attraverso un lessico violento, suoni stridenti a questo proposito io in effetti non parlerei di “lessico violento, ma di “lessico crudo, arduo, perfino respingente, penso infatti che “la violenza “ esiste, ma non nella mia rappresentazione bensì nella realtà del mondo).Invece il “suono stridente” c’è eccome, esistono gli attriti di una dissonanza, eccome.
    2 ) Mi piace molto il suo parlare innovativamente di “
    precisione pascoliana nel nominare scientificamente i tipi di piante e i colori ad esse attribuiti:” mi piace che ciò sia stato notato, anche perchè in sostanza io cerco sempre- non solo quando parlo della natura, ma in vari ambitii, di usare i termini ESATTi, una denominazione scientifica etc.
    Qui io ho cercato di rispondere e precisare alle attente e “nuove” osservazioni fattami da Roberta De luca, la ringrazio tanto per il complesso di ciò che afferma, addirittura all’inizio lei dice”a
    “Non mi era mai capitato di leggere poesie come quelle di Dominique Villa( dicendo ciò lei mi “onora” altamente,)come del resto apprezzo il suo accennare a “mistero, linguaggio alcune volte incomprensibile e che però “proprio perchè incomprensibile irretisce el’interlocutore e lo trascina con sè attraverso sensazioni e emozioni inspiegabili”: da un certo punto di vista migliore “complimento” non avresti potuto farmelo,essendo questo un effetto naturale e- appunto inspiegabile- che non si può creare artificiosamente nè con altre modalità atte a colpire magari per intento specifico e voluto chi legge.

    Ti ringrazio tanto, cara Roberta, e per ciò che hai detto, e per gli ottimi spunti di nuova meditazione da te donatemi, perchè io stessa possa ancora conoscermi sempre di più nel mio stesso dire

    Io grata.

    VILLA DOMINICA BALBINOT

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  4. Cara Dominique, sono senza parole. Ti ringrazio per aver individuato nella densità del mio breve scritto tutti gli aspetti che intendevo evidenziare, e per aver apprezzato la mia lettura. Penso che chiunque scriva di poesia, terreno intimo e scivoloso, desideri cogliere almeno un po’ dell’anima del poeta e, nel resto, riconoscersi. Il dialogo appena iniziato spero continui…ti abbraccio

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  5. Straordinarie. Mi ripeto da anni ormai. La Morte biancheggia di fredde ombre e come solitamente appare nei tuoi scritti i fiori sanguinano. La “tua” Natura infame e crudele, il pallore ritorto come squama sui volti senza vita. Che raccolta splendida. Grazie sempre ad Abele per la proposta. Ciao cara Dominique. Un abbraccio

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  6. Mi sembra che queste belle poesie percorrano dei paeseaggi infernali danteschi, fissi in una loro eternità, nel “freddo rovente” come nella città di Dite. Gli “orli neri gelati” mi richiamano la palude fredda di Cocito, e la “navata degli alberi germoglianti” la selva dei suicidi. Un percorso circolare, tanti eterni ritorni, perché qui non c’è la redenzione e quindi nemmeno il paradiso.

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  7. dico il mio più grande – e appassionato- grazie alla carissima Federica Galetto, di cui praticamente apprezzo altamente ogni singolo termine da lei qui usato , che -oltretutto-risulta ben concentrato e ben scritto( ma su questo non c’erano dubbi possibili) Il suo bel pensiero me lo salvo sia per quello che a me sa dire, sia perchè mi sembra un quadro direi “icastico”.
    grazie quindi a te, generosa assai Fderica.

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  8. ricevo qui la inaspettata visita di Giancarlo Locarno, che ringrazio tanto per il ricco e argomentato intervento, e per avere dato una annotazione positiva sui miei testi, pur non essendoci “redenzione e quindi paradiso”( non è facile ehh, a ben vedere, e del resto io sono consapevole , e a tale riguardo cito qui una specie di autocitazione fatta da differenti versi miei ” (… e certo terribilezza vi era, ma alta- e sul freddo versante…)
    Dico quindi molte grazie e mando un caro saluto a Giancarlo Locarno..

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