Maria Benedetta Cerro, poesie da Lo sguardo inverso.

lo sguardo inverso copertinapiatta

Poi fu il silenzio / che uccise i talenti.
I denti guasti dei portatori
                              ridevano correndo.
I santi barcollanti fermarono i sogni
                              ai semi vietarono il germoglio.
Ora i ribaldi fioriscono impuniti
sulle ceneri / elevano torri.
I morti che nutrono il mare
                              piantano giardini.
Alle ossa comando di rifarsi pietra
al picchio nel mio cranio
                              – che ne è signore –
di battere ciecamente
                              con le mie parole
sulla corteccia del cuore dei sordi.

*

All’origine eravamo una cosa – la stessa –
In me divaricarono per fluire
opposti e pieni i fiumi sonori del silenzio.

In me parlarono dell’esilio e dei limiti
                              tutti i mali dell’uomo.
mi fu impedito di morire
perché fosse chiaro che l’immensità
può abitare il linguaggio
divenire istante di verità
                              arte di salvazione.

*

Ai suoi piedi scalzi nella pioggia
                              ai vicoli torrenti
al vecchio che guarda e non parla
                              e mi dona confetti da tre soldi
alla notte e alle sue nebbie
calate sulle teste disperate
                              agli agnelli assaliti dalla pace
a noi che andiamo contro
                              – contro da sempre –
tutte le soglie luminose e aperte –
l’odore raddoppiato delle future rose.

*

                              Un luogo
dove i nomi abitano l’assenza
si è incrinato al mio passo.
In fondo a tutto il buio compresso
tentava di sorgere una luce.

Vengo – le dissi –
abiterò quel grembo.

E a volo discesi una rampa infinita di scale.
Guardami come sono leggera se mi chiami.
Ma sono morta e non ti posso udire.
                              Eppure ti ho vista – luce –

*

Sono ciò che non sono.
Tu menti se mi dici diversa.
Sono entrambe
                              tutte le diversità.
Mi giustifica l’arte
                              anche di un solo verso.

***

Il nucleo ideologico ed estetico della poesia di Maria Benedetta Cerro è tutto risolto nella sfida a penetrare e a dire l’oltranza di una dimensione esistenziale e metafisica che, per intrinseca necessità, oltrepassa il limite dell’hic et nunc della situazione dell’io, da cui pure si origina, per misurarsi con la vertigine dell’assoluto e dell’eterno. Si tratta di un tentativo temerario che richiede una dolorosa dedizione alla ricerca e della verità e che trasforma il privilegio dell’enquête in condizione di lacerante sofferenza, nella scommessa, lungo un percorso in cui si alternano istanti di gratificante acquisizione e momenti di tensione inappagata, di un approdo gnoseologico e linguistico pacificato.

[dalla quarta di copertina di Raffaele Pellecchia]

***

Maria Benedetta Cerro è nata a Pontecorvo e risiede a Castrocielo – Frosinone. Ha pubblicato: Licenza di viaggio (Premio pubblicazione, Edizioni dei Dioscuri 1984); Ipotesi di vita (Premio pubblicazione “Carducci – Pietrasanta”, Lacaita 1987); Nel sigillo della parola (Piovan 1991); Lettera a una pietra (Premio pubblicazione “Libero de Libero”, Confronto 1992); Il segno del gelo (Perosini 1997); Allegorie d’inverno (Manni 2003); Regalità della luce (Sciascia 2009); La congiura degli opposti (LietoColle 2012); Lo sguardo inverso (Lietocolle 2018); La soglia e l’incontro (Edizioni Eva 2018).
È presente in diverse antologie, tra cui: Poeti del Lazio, a cura di R. Pellecchia, Forum Quinta Generazione 1988; Melodie della terra, a cura di P. Perilli, Crocetti 1997.
Interventi sulla sua poesia sono apparsi su testate giornalistiche, riviste e testi critici, quali: Frammenti di un discorso amoroso nella scrittura epistolare moderna, a cura di A. Dolfi, Bulzoni 1992; La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana, a cura di M. I. Gaeta e G. Sica,  Marsilio 1995; G. Linguaglossa, Appunti critici, Edizioni Fabio Croce-Edizioni Scettro del Re 2002; La Ciociaria tra scrittori e cineasti, a cura di F. Zangrilli, Metauro 2004; Amerigo Iannacone, Nuove testimonianze. Interventi critici, Edizioni Eva, 2005; R. Pellecchia, Con le parole/Oltre le parole. Saggi di letteratura contemporanea, Metauro 2007; R. Scrivano, Letture e Lettori. Appunti di critica letteraria, Metauro 2010; R. Pellecchia, D’Annunzio musicus (ed altri saggi con appendice leopardiana), Sciascia 2018.

 


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