Novantacinque anni fa nasceva Danilo Dolci

 

Quando la notte arriva e mi vedete
alzarmi e andarmene, disciplinato
– pur se la brezza dell’estate invita
mentre il giorno riposa la sua polvere
al conversare brioso nel profumo
dei limoni lunari, dove arriva
l’acqua, o dei gelsomini -,
non è per rinunciare al trattenermi
con voi, non sono stanco
di voi e dell’incanto di saperci:

è per rinascere con l’alba prossima
affondandomi fresco
alle radici di un diverso giorno
ancora nella sabbia delle stelle –

e poi trovarci nuovi.

 
Da Danilo Dolci, Poema umano, Mesogea


Una risposta a "Novantacinque anni fa nasceva Danilo Dolci"

  1. Che spettacolo! Che dolcezza, che gentilezza d’animo.
    Un’edera che si arrampica con spontanea e impudica grazia sulle albe e sulle notti, sulle amicizie, sulle serate d’estate, sulle nervature di una realtà che è di natura e di società tutta insieme composita a creare il presente e la vita. Il Poeta che si immerge con le sue radici in profondità e si deterge di tanto arricchimento tirandosene fuori per brevi parentesi di ristoro.
    Che spettacolo!

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