Maurizio Manzo: Strategie

Notes of Oak

Qui, che pare sempre
pari ogni strategia e lascio
che in zone dispari sconfini
cerco di accorgermi
del buio che sfascia le tempie
e rimprovero il sole
che risentito brucia
gli aquiloni e polverizza
le loro tracce
non dico niente al vento
metto in tasca la pioggia
e qualche pugno
e ho sempre la luce da accendere.


15 risposte a "Maurizio Manzo: Strategie"

  1. Complimenti, Maurizio Manzo! è intenso “il buio che sfascia le tempie” e che rimprovera la luce del sole, preferendo una luce altra: artificiale? razionale?
    Bella la tua lettura.

    Un caro saluto,

    Rosaria Di Donato

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  2. lemmi affilati quanto bisturi, qui. e prima che l’essenza dispaia l’io poetico spariglia le carte e lascia che la parola sconfini (la ricerca di *se*, in ultima analisi, è un accorgere se stessi).
    ebbene sì: si fotta il sole e si fotta l’answer blouante nel vento (al quale è inutile dire cose) fin tanto che abbiamo *parole* da accendere!
    : )
    e d’altro canto, cari amici neobari, in verità, in verità vi dico: potrebbe essere che né la “luce” né il “buio” incarnino la giusta “strategia”, dato che “solo la penombra è fertile” (zenanoforisma 17).
    : )))
    insomma, poesia d’encomiabile saggezza, in particolar modo per l’essere “pugnace” in differita…

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