Cipriano Gentilino: Afro Women Poetry

George Lalanga ( Tanzania )

La poesia occupa ancora un ruolo secondario nella letteratura africana sub-sahariana. Il progetto Afro Women Poetry racconta l’Africa attraverso la voce di donne nere vittime di una cultura patriarcale e razzismo bianco.

Tre poesie e un quadro 


Sono una prostituta [I’m a ho, di Afi Gbegbi Woetomenyui]


Sono una prostituta
Sono una donna facile
Ho iniziato troppo presto
A che età non lo so più
Ho malattie veneree
Non mi toccare
Non mi guardare
Non mi eccitare
Altrimenti poco importa
Il suo colore la sua taglia la sua età
Me lo sbatte dentro e questo è tutto

II

Sono una puttana
Sono una prostituta
Ho a malapena intrapreso gli studi
Imparato un mestiere
Provato a fare affari
Non mi è andato bene nulla
Non sono buona a niente
A niente
No
Sono molto dotata
Superdotata in qualcosa
Nelle tecniche
Di contrazione
Di restringimento
Di oscillamento
Di simulazione
Non mi assaggiare
Perché altrimenti tornerai
E nel mio bacino ti seppellirò

III

Sono una puttana
Sono una prostituta
Sono nata nell’opulenza
Una bambina viziata
E anche se mio padre è morto
E poi anche mia madre
Devo continuare a vivere nell’agiatezza
Tanto peggio per gli amici di mio padre
Per i suoi colleghi
E persino per mio zio che si è impossessato
dei beni di mio padre
Me li renderà in altro modo

IV

Sono una puttana
Sono una prostituta
Sono una donna intelligente
Domino l’arte della manipolazione
Al posto di fare un lavoro
Come fanno molti, senza voglia
Io coniugo ninfomania e mitomania
Mi adorno d’oro
Percorro il mondo grazie alla mia femminilità
Corro sulle macchine più belle
I ricconi vengono a pascolare nel mio prato privato
Non mi paragonare
Non mi paragonare alle altre
Io, io sono una puttana
Infine, non vi fa piacere che lo dica
Ma chi si sente migliore
Mi scagli contro la prima pietra.
***
Traduzione di Giovanna Molinelli


I’m a ho
I’m a prostitute
Je suis une femme légère
Très tôt j’ai commencé
A quel âge je ne sais plus
La … je vénère
Ne me touche pas
Ne me regarde pas
Ne m’excite pas
Sinon peu importe
Sa couleur sa taille son âge
Foût-la moi dedans et maintenant

II

I’m a ho
I’m a prostitute
J’ai à peine fait des études
Appris un métier
Tenté le commerce
Rien ne me réussit
Je suis nulle en tout
Nulle
Non
Je suis très douée
Surdouée quelque part
Dans les techniques
De contraction
De resserrement
De basculement
De simulation
Ne me goûtte pas
Autrement tu reviendras
Et dans mon bassin je t’enterrerai

III

I’m a ho
I’m a prostitute
Je suis née dans l’opulence
Une enfante gâtée
Même si mon pere est décédé
Que ma mere l’a succedé
Je dois vivre dans l’aisance
Tant pis pour les amis de mon pere
Ses collègues de travail
Et même mon oncle qui s’est emparé des biens de mon pere
Me les rendra d’une autre maniere

IV

I’m a ho
I’m a prostitute
Je suis une femme intelligente
Je maîtrise l’art de la manipulation
Au lieu de faire un travail
Au combien degoûtant
Je conjugue nimphomanie et mithomanie
Je me pare d’or
Je parcours le globe grâce a ma feminité
Les plus belles bagnoles me font la cours
Les richissimes vienne pètre dans mon paturage privé
Ne me compare pas
Ne me compare pas aux autres
Moi, I’m a whore
Enfin, vous n’aimez pas que je le dis ainsi
et bien, que celui qui se sent plus digne
Me jette la première pière.

Traduzione di Giovanna Molinelli






Il vuoto dell’eros [Désert d’éros, di Marcelle Koutchoukalo Tchassim]

Planare nei cieli dei miei sogni
Vagabondare sulla bruma della mia essenza
Percorrere i prati sognanti della mia giovinezza
Contemplare i miraggi di famiglie in nascere
Frugare in silenzio i grembi delle donne
Gemere nel loro cuore tramortito dalla sofferenza
Di una vita impastata di amarezza e sopportazione
Nascosta nell’ombra dei rimpianti
e della solitudine in cadenza.
La mia odissea sentimentale
riversata nel fangoso stagno
dai coccodrilli viziosi e canaglie
Mai rivivere l’amore dei prati della mia giovinezza
Crollati.
Il battello sognatore di sentimenti nubili
I clamori oceanici che cullavano i miei sogni puerili
dei miei calori prematuri confidenti sottili
Estasiarsi nelle mie notti di fantasmagorici abbracci
L’amore vuoto del mondo dalle gambe aperte
Addomesticare il verde maestoso di disseminati giardini
Le facce ipocritamente girate
Amore verso il basso ventre attorcigliato
Affettuosamente mortale e velenoso
Amore ingenuo che non resiste ai tormenti maliziosi
Afflizioni disoneste di torelli astuti
Principi azzurri scherzosi e festaioli
Trasportate nelle praterie di diavolesse
Un’avventura incerta, sonnambulica
Campi che ristorano desideri
carnali, degli occhi, del cuore, del mondo, esorbitanti
Parure magnifiche, scintillanti, seducenti
Silhouette magiche, luminose, cangianti, eccitanti
Vento di porpora scintillante e lussureggiante
L’amore vuoto nell’abisso che risucchia

II

L’amore smisurato mortificato
L’amore altruista strangolato
La regola d’oro di mia madre ampiamente sovrastata
Le virtù comunitarie immolate
Il trono del vivere insieme estromesso
dalla creazione della mia civiltà puttana ed egocentrica
Meravigliosamente in stand-by di una sensibilità
divoratrice dei miei costumi pietosamente smussati
L’amore smisurato decaduto
Il mostro dell’ego sopraffatto e acuto
Della mia selvaticità posticcia
Lasciare eredi fantocci
Costruire le armi del mio destino
Del dio sole carbonizzare
i miserabili misteriosamente avvolti
nella loro postura di eterni sacrificati.

***

Planer dans les airs de mes songes
Flâner sur la brume de mon essence
Parcourir les prés rêveurs de ma jeunesse
Contempler les mirages des foyers en semence
Fouiller les entrailles des femmes en silence
Gémir dans leur cœur meurtri par la souffrance
D’une vie pétrie d’amertume et d’endurance
Tapie dans l’ombre des regrets et de solitude en cadence
Mon odyssée sentimentale
Déversée dans la mare boueuse
Aux crocodiles vicieux et crapules
Ne jamais vivre l’amour des prés de ma jeunesse
Effondrés.
Le navire rêveur de mes sentiments nubiles
Les clameurs océaniques berceuses de mes rêves puérils
De mes chaleurs prématurées confidentes subtiles
S’extasier dans mes nuits fantasmagoriques étreintes
L’amour désert du monde aux jambes écartelées
Apprivoiser les verdures sensationnelles
des jardins parsemés
Hypocritement les truffes détournées
Amour vers le bas-ventre serpenté
Affectueusement mortel et venimeux
Amour naïf qui ne subsiste aux affres malicieux
Des afflictions malhonnêtes des taureaux astucieux
Des princes charmants farceurs et bambocheurs.
Emportées dans les prairies des diablesses
Une aventure incertaine somnambulique
Des champs restaurateurs de convoitises
Charnelles, des yeux, du cœur, du monde, exorbitantes
Parures magnifiques, clinquantes, séduisantes
Silhouette magique, étincelant, chatoyant, excitant
Vent en pourpre scintillant et luxuriant
L’amour désert dans l’abîme engouffrant.
II
L’amour agápe mortifié
L’amour altruiste étranglé
La règle d’or de ma mère superbement surplombée
Les vertus communautaires immolées
Le trône du vivre ensemble évincé
Par ma putaine de civilisation égocentrique érigée
Etonnamment en mode veille d’une sensibilité
Dévoreuse de mes mœurs pitoyablement émoussées.
L’amour agápe déchu
Le monstre de l’égo submergé aigu
De ma jungle postiche
Laisser des héritiers fantoches
Bâtir les armes de ma destinée
Du dieu soleil calciner
Les misérables mystérieusement drapés
Dans leur posture d’éternels sacrifiés.

Traduzione di Michela Mengoli




Ipersessualizzazione della donna africana [Hypersexualitation of the African woman, di Carolyne Afroetry]

Feticizzata
Quanto valgo è
misurato in taglie
del reggiseno e del culo.
L’integrità è compromessa
e accantonata.
Parti del corpo identificate
controllate e sessualizzate.
Dicono che sia
l’ondeggiare del mio bel didietro
la goffaggine del mio seno
la pienezza delle mie labbra
e l’arco della mia schiena.
Oggettivata dai media
la mia nudità è
spiattellata sui cartelloni pubblicitari
Venduta in video musicali
volgari e riviste pornografiche.
Corpo barattato in valuta estera
per un assaggio di esperienza esotica
venduto per essere consumato.
Sono soltanto un esperimento
un prodotto da disprezzare.
La società patriarcale
infanga il mio nome
con una percezione distorta
del mio corpo.
Lasciva, incapace di amare.
Una donna bellicosa
con un insaziabile appetito sessuale.
La mia carnagione è
volgarmente apprezzata
con commenti sessisti,
ma non desiderata.
Palpeggiami in pubblico,
mettimi in ginocchio
perché in qualche modo
la mia storia mi ha reso
una schiava sessuale
e la cultura dello stupro
non è altro che una leggenda.
Il suo ego deve essere gratificato.
Stereotipata
Sono la proverbiale donna nera incazzata
che sventola il cartello sporco di sangue
e che maledice tutti
come se il mondo le dovesse qualcosa.
Il mondo non mi deve niente!
Gli archetipi della mia storia
imbrattano le pareti dei laboratori
come eredità del colonialismo
impresse nella mia coscienza.
Sono un simbolo di trauma e degrado.
Indosso il velo della vergogna che
Sarah Baartman indossava quando
veniva esibita nei Freak show
di Londra e Parigi.
“Troppo”, dicono!
“Ѐ troppo!”
“Carolyne, quel vestito
non valorizza le tue forme”.
“I tuoi capelli sono crespi
hai bisogno di usare un po’ di cera”.
Ma vedi, non posso controllare
il modo in cui le mie cosce
si strofinano quando cammino.
O il modo in cui il mio culo
rimbalza quando cammino.
Aneddoti della mia femminilità
lasciano sgocciolare frammenti
della mia identità
lungo le cosce.
Influenzano il modo
in cui vedo me e te
negli egemonici ritratti
della mia identità
di donna africana.
Ma io, indosso
questo corpo
con estremo orgoglio.


***


Fetishized
My worthiness is
measured in cup sizes and big booty.
Integrity is dismissed and compromised.
Body parts named policed and sexualized.
They say:
“it’s the sway of my African belle derriere
the clumsiness of my breasts
the fullness of my lips
and the arch of my back”.
Objectified by the media,
my nudity is
plastered on billboards
and marketed in raunchy music
videos and sex magazines.
Bartered in foreign currency for
a bit of the exotic experience
and sold for consumption.
I’m just an experiment.
I am a product of disrespect.
Patriarchal society trashes my
name with a twisted perception
of my body.
Lewd, incapable of love.
A belligerent woman
with an insatiable sexual appetite.
My tinted shade
is salaciously appreciated
with sexist comments
but not pursued.
Grope me in public
Bring me to
my knees because somehow my
history conditioned me to be
a sex slave and the rape culture
is nothing but a myth.
His ego must be massaged.
Stereotyped
I am the proverbial angry black woman
waving the blood stained banner
cussing out at everyone
like the world owes me something.
The world owes me nothing!
Archetypes of my history are
smudged on the walls of public
laboratories as a legacy of colonialism
imprinted on my consciousness.
I am a symbol of trauma and degradation.
I wear the shroud of shame that
Sarah Baartman wore when she was been
paraded in the freak shows in
London and Paris.
“Too much”, they say!
Too much!
“Carolyne, that dress
doesn’t flatter your body size”.
“Your hair is nappy. You need
a few lashes of lye on your scalp”.
See, I can’t control the way that my
thighs rub when I walk
or the way that my booty shakes
when I move.
Anecdotes of my femininity
leave shards of my identity dripping
over my thighs.
Affecting the way that I see
me and you in the hegemonic depictions
of my identity as and African woman.
I wear this beautiful body with pride.

Traduzione di Giovanna Molinelli


Una risposta a "Cipriano Gentilino: Afro Women Poetry"

  1. In generale la poesia africana è quella tra le più sconosciute, a parte pochi poeti che hanno adottato le lingue europee, come Senghor , Achebe o Neto, il resto in lingua locale è un pianeta sconosciuto che meriterebbe di essere esplorato.
    Ancora di più lo è l’opera delle poetesse, vittime di quella verniciata di “cultura puttana ed egocentrica” sovrapposta a quella autentica africana. Meritevole e molto interessante il progetto (ho guardato un po’ il sito).

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