
César Calvo (1940–2000) è stato un importante poeta, giornalista e attivista culturale peruviano. Nato a Iquitos, nel cuore dell’Amazzonia, ha intrecciato nei suoi versi la spiritualità indigena con un profondo impegno politico e sociale. È noto per il suo capolavoro Las tres mitades de Ino Moxo, un ibrido poetico-narrativo incentrato sulla saggezza sciamanica. Calvo è stato anche promotore della poesia orale e della tradizione amazzonica. La sua voce poetica resta centrale nel panorama della letteratura latinoamericana del XX secolo.
Rimase alla finestra
per lunghi, lunghi anni, a guardare
le foglie cadere, la neve, a guardare
le foglie
e
la neve cadere.
Quando si ricordò dei suoi fratelli,
erano già un filo d’erba.
Dormì felice: quella notte
scoprì che gli alberi
perdono le foglie, che la neve è bianca.
*
semplice e profondo questo poeta peruviano: questa è una difficile
vittoria. as.
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cia De Sagredibus
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beffarda e intrigante questa forma di saggezza (un po’ sciamana e un po’ menelavolemana)
l’io narrante osserva senza agire, per molti lunghi anni.
sorge dunque spontanea la domanda: saggio è chi si ritira e non s’impegna nel sociale o in politica?
e ancora, quanto tempo ci è davvero necessario per scoprire (la caduta delle foglie e della neve)?
vieppiù, non ci bastasse ancora, è ciò che scopriamo a renderci felici (o il fatto di smarrire e ritrovare il filo (d’erba) del ragionamento)?
quante domande. ohi… meno male che l’uomo saggio non si aspetta mai risposte.
: )
un caldo abbraccio, fratelli, e se son troppo noioso chiedo perdono (le foglie).
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