Poeti del lunedì: Silvia Bre

Silvia Bre è nata a Bergamo nel 1953 e vive da molti anni a Roma. Il suo primo libro di poesie è I riposi (1990), pubblicato da Rotundo. Alcune raccolte significative: Le barricate misteriose (2001), Marmo (2007), La fine di quest’arte (2015), Le campane (2022). Ha curato traduzioni importanti, tra cui opere di Emily Dickinson (Centoquattro poesie, Uno zero più ampio, Questa parola fidata), Louise Labé, Vita Sackville‑West, Margaret Atwood, Robert Frost. Ha vinto premi prestigiosi come il Premio Montale (per Le barricate misteriose), il Premio Viareggio (per Marmo), è stata finalista al Premio Strega per Le campane; ha ricevuto anche premi speciali per la traduzione

Quali ripari vado immaginando…
È dove non s’avverte che universo
remoto al mio dolere e le sere
farsi previsione sterminata, case
libere al vento. Sono le illuse strade
dove la fortuna d’un momento
sparendo mi ritrova e io m’accendo
alla più magra luna senza cielo:
con tanti minuscoli bagliori
si fa il sereno d’una notte.
Così il tempo mi svola, le ali accosta
nella fine di una lucciola stanca
a cercar sosta – ma pure i fili d’erba tra le rovine
sono contenti della primavera
e per la quercia grande che m’invento
s’allunga in belvedere una finestra
via dal deserto, e l’ombra piove,
come se fossi già quel che divento.

*

da Le barricate misteriose (Einaudi 2001)

*

La rubrica Poeti del lunedì termina con questa proposta. Grazie a Neobar per lo spazio che mi ha donato.


2 risposte a "Poeti del lunedì: Silvia Bre"

  1. Non ci sono ripari dal tempo che passa

    Le cose, anche quelle minime,  del mondo sembrano anticipare la coscienza infelice delle nostre metamorfosi

    pensiamo già di essere quello che diventeremo, scappiamocene via  allora da questo deserto.

    (Un peccato i prossimi lunedì senza la poesia)

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