
Martin Luther King scrisse la Letter from Birmingham Jail il 16 aprile 1963, durante la sua detenzione a Birmingham, in Alabama, dove era stato incarcerato per aver partecipato a una protesta nonviolenta contro la segregazione razziale. Il testo nasce come risposta a una dichiarazione pubblica firmata da otto leader religiosi bianchi — un ebreo, un cattolico e sei ministri protestanti — i quali, pur riconoscendo l’esistenza di gravi ingiustizie sociali, condannavano le manifestazioni di piazza e sostenevano che la lotta contro la segregazione doveva essere condotta esclusivamente per vie legali. Nella sua replica, King argomentò invece che, in assenza di un’azione diretta e nonviolenta, il conseguimento di autentici diritti civili sarebbe rimasto un obiettivo irraggiungibile.
Nella lettera King scrive: “Da anni sento dire la parola ‘Aspettate!’, che risuona all’orecchio di ogni nero con stridente familiarità. Questo ‘Aspettate’ significa quasi sempre ‘Mai’. Noi dobbiamo arrivare a comprendere, insieme a uno dei nostri massimi giuristi, che la giustizia ottenuta troppo tardi è giustizia negata. […] Forse dire ‘Aspettate’ è facile per chi non è mai stato ferito dalle frecce aguzze della segregazione. Ma se uno vede plebaglie inferocite lasciate libere di linciare vostra madre, vostro padre, di annegare i vostri fratelli e sorelle a piacimento; se vede poliziotti pieni d’odio insultare, prendere a calci e perfino uccidere i vostri fratelli e sorelle neri; se uno vede la stragrande maggioranza dei venti milioni di suoi fratelli neri che soffocano, in una gabbia di povertà a tenuta stagna, nel bel mezzo di una società opulenta; […] … se tutte queste cose accadessero a voi, capireste perché per noi è difficile aspettare.”
Fonti: © 1963, Martin Luther King, Jr., per la traduzione ‘antennedipace.org’
Molto bella e profonda questa lettera che Martin Luther King indirizza ai religiosi cattolici, protestanti ed ebrei, osservando come il loro atteggiamento è di indifferenza rispetto al problema della segregazione razziale ancora ingiustamente legale negli Stati Uniti, mentre le cose dovrebbero essere quelle indicate dalla citazione di Abraham Lincoln: “Questa nazione non può sopravvivere schiava per metà e libera per metà”.Arrivando all’America di oggi dove cresce il suprematismo bianco e le ingiustizie contro le comunità nere e sudamericane, mi chiedo come queste grandi comunità possano accettare questa deriva, ma forse la società civile lì comincia a muoversi con le manifestazioni alle quale sembra che partecipino milioni di persone.
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