
*
mento
baciato dalle rime
contrappunto ricamo
“la forza del vento”
“il rumore di un fiore”
la vita un non senso
un mentirsi addosso
*
quello che rimane
o che sorprende
“sono i conti che non fanno mai quadrato prima di lanciare il dado”
ci sarà sempre un sorriso che arriva in ritardo
in (un) tempo per rilanciare il dado
*
andrea
come primiano
il pianoforte prende il volo
le rime indicano la via
inseguono la scia
*
se
il vento la leggerezza
del confine
*
quando non ci sei
ci sei
nostalgia della normalità
inventare diventare chi non c’ è
*
senza parole
perché può farne a meno l’amore
ma senza parole
“non è proprio l’amore”
o forse un gioco la notte
all’alba sorprende
*
la storia
“la storia ritorna e si aggiorna e un giro di valzer non la cambierà
almeno lasciate lo spazio al solito strazio della realtà
si parla si sparla si avanza quella distanza dell’oscenità
si fotte si mente si associa la solita cosa si fa o non si fa”
*
ruth
vedersi da lontano come altro che spigola
accarezza il grano
vedersi da vicino scoprire che abbiamo
lo stesso sorriso di un bambino
*
lei
l’amore come un gioco
“sguardi che tagliavano come lame di fuoco”
*
cosa ne sarà
“cosa ne sarà di quella spina che toccando un dito arriva al cuore
cosa ne sarà di un pentimento se nessuna luce nuova nasce dentro”
Abele
*
orlando andreucci è stato definito con tanti appellativi e avvicinato a grandi cantautori italiani, ma
lui con la sua calma stampata sulla voce continua a ripetere: sono solo orlando.
e l’orlando non poteva che continuare ad essere se stesso, e senza vincoli di progetti ha deciso che
era tempo di dire ancora.
e lo fa con il suo quinto disco, dov’è sempre più minimalista e in questi tempi dove tutti corrono per
apparire lui, di rimando, continua ad andare controcorrente in questo viaggio d’arte, raccontandoci
storie antiche che rivestono, indubbiamente, anche il nostro presente, e lo fa delicatamente
mescolando parole e ritmi con la sua rinomata sintesi e con soltanto due strumenti: chitarra e
pianoforte.
e con l’andreucci e la sua chitarra da una parte e la sensibilità magistrale del maestro primiano di
biase al pianoforte dall’altra, è nato un disco inusitato appunto, dove la parola e le note hanno tutta
la prima scena.
grande feeling tra i due che, in solo due giorni, registrano dieci tracce. nessun dubbio nessuna
esitazione, nemmeno quando al di biase viene proposto di suonare un brano inserito all’ultimo
minuto. così si scrivono al volo gli accordi, e le anime fanno il resto.
l’esperienza artistica di orlando andreucci ci conduce per mano verso la semplicità, la delicatezza
del tatto e la parola sempre dentro le righe. c’è chi dice che scriva poesia in musica, ed allora se così
fosse sarebbe tosto farsi comprendere oggi, oggi che nessuno vuole ascoltare né ascoltarsi, ma
l’andreucci è ancora più duro perché è un “puro” (cit. giancarlo mei) e va avanti convinto che il
mondo può cambiare, anche se…un giro di valzer non modificherà la storia…
non ha nulla da insegnare e nulla da inventare, questo lo sa perfettamente, ed è proprio la
consapevolezza e tutti gli anni trascorsi all’ascolto lavorando alla dischi ricordi che gli danno
l’influenza musicale che gli scorre nelle vene e lo confessa senza remore, ma lui li reinterpreta col
suo sentire e sentirsi tutt’uno con mondi ritmici che l’hanno sempre affascinato come il jazz e la
bossa nova.
e basta ascoltarlo per pochi istanti per rendersi conto che orlando andreucci, nell’ambito della
canzone d’autore italiana, è simile solo a se stesso.
simonetta bumbi
(orlando andreucci uff.stampa e management)
http://www.orlandoandreucci.com/
333.8417238
Un album che mi fa compagnia. Nato dallo sguardo vigile di simy, la voce e la chitarra di Orlando in sospensione sul pianoforte di Primiano.
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molto e decisamente chic!
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essere qui, ed un anno è volato, restando.
grazie.
primiano, orlando,
e simonetta
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