Danilo Dolci – A cent’anni dalla nascita

Danilo Dolci
Quando la notte arriva e mi vedete
alzarmi e andarmene, disciplinato
- pur se la brezza dell’estate invita
mentre il giorno riposa la sua polvere
al conversare brioso nel profumo
dei limoni lunari, dove arriva
l’acqua, o dei gelsomini -,
non è per rinunciare al trattenermi
con voi, non sono stanco
di voi e dell’incanto di saperci:

è per rinascere con l’alba prossima
affondandomi fresco
alle radici di un diverso giorno
ancora nella sabbia delle stelle –

e poi trovarci nuovi.

(Da Danilo Dolci, Poema umano, Mesogea)

***

Il 28 giugno 1924 nasceva Danilo Dolci. Fu allo stesso tempo sociologo, educatore, ambientalista, attivista, oltre che grande poeta. Un intellettuale “organico”, secondo la definizione di Gramsci, ovvero senza la separazione, implicita nel capitalismo, tra l’homo faber e l’homo sapiens; oppure, con le parole di Norberto Bobbio, che non trovava la definizione di “organico” soddisfacente per Dolci, uno che ha preso “la via del non accettar la distinzione tra il predicare e l’agire, ma di far risaltare la buona predica dalla buona azione, e del non lasciare agli altri la cura di provvedere, ma di cominciare a pagar di persona.” Dolci andò a vivere nel 1952 in Sicilia, cercando con l’aiuto e il supporto di molti, venuti anche dall’estero, di combattere una situazione drammatica di miseria e sopraffazione, di degrado ambientale e culturale, insegnando che il cambiamento è possibile e può venire dal basso, dalla capacità di organizzarsi e cercare insieme delle soluzioni.


Una risposta a "Danilo Dolci – A cent’anni dalla nascita"

  1. L’incanto di saperci, che bello, di sapere al plurale, come a dire insieme sappiamo, ed è un incanto.

    Questo incanto ha bisogno di sedimentarsi e del lavorio notturno e inconscio sulle proprie radici per rinnovarsi e rinascere, come contemplare un mondo enorme dentro e fuori di noi che deve ancora venire dalla polvere delle stelle, e sarà il nuovo giorno di un nuovo saperci. 

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