
Fingo di vivere in un mondo,
che non conosco.
Lasci le chiavi nell’altra giacca,
non rientri più quando piove.
.
Roccia ruvida
solida e instabile
.
Mi metti il rossetto, ma non si intona con l’umore.
abbiamo scambiato le scarpe,
la strada bagnata dal sole
porterà a non voltarti
non ci ritroveremo sotto casa,
mi aspetterai in un sogno
di cui non ricordo il finale.
.
Di spine tra i capelli
si riempie la vasca
la tazzina si svuota.
.
… ed è solo lunedì
*
Di luce tersa. Grazie!
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Grazie Abele!
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Bella poesia, sul contrasto tra la superficie delle cose e la loro terza dimensione.
Le chiavi del mondo sembrano dimenticate nell’altra giacca, e la crosta terrestre appare instabile nella sua solidità. Chissà come sarà quando arriverà il venerdì?
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Chissà … ciao Giancarlo!
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