Le cento poesie che compongono la nuova raccolta di Franca Alaimo evocano, sul piano letterario, uno spazio incantato: un luogo che congiunge gli spazi della casa all’epifania di una moltitudine di delicati elementi di natura, vegetale, animale, minerale (“la mia anima è tutta minerale”). Vi incontriamo «il canto dei passeri/ la luce lenta», «l’azalea con i boccioli/ rosei come capezzoli infantili./ Il respiro della mia gatta», «le gole delle allodole/ nel primo biancore dell’alba», e molte altre presenze di animali e soprattutto di fiori, dal «sangue dei papaveri» che «zampilla nel vento», al «giallo profumato dei limoni», alla «pianta delle tazze d’oro/ e quella delle trombe degli angeli», «i fiori vermigli/ del cisto marino». Lo confessa la voce stessa della poesia: «Il mio foglio/ è un giardino»… Alessandro Fo
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Franca Alaimo: 100 poesie. Prefazione di Alessandro Fo, Pequod 2024
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Quando la luna si apre
come un fiore colmo
bianchissimo e la vastità
della notte sconfina
in un silenzio attonito,
ti sembra di sentire
come un cigolio
di cancelli dischiusi
(saranno stati gli angeli
o le piccole anime erranti?).
E sai che per un immisurabile
istante ogni cosa è tornata
al suo principio.
Si inebriano di canto
le gole delle allodole
nel primo biancore dell’alba.
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Ho sentito il fiore,
con le dita, gli occhi,
l’olfatto, ma non so dirlo.
Tutte le parole accartocciate.
Quella breve distanza
così incolmabile
tra l’indice di Dio
e quello di Adamo.
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E poi a primavera gli uccelli
dei mille viaggi galleggiano
nel cielo come gemme.
Il disco del sole disegna
rosoni scintillanti
tra le guglie degli alberi.
Nella frescura della sera
da finestra a finestra le parole
della vita quotidiana raccontano
la promessa del domani.
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Dio mio, ecco il mio niente,
il mio stare qui così povera,
le mani rugose, a guardare
ancora, a piangere ancora
non ricordo più per cosa.
Sapendo che è stato tutto
ogni volta per una volta sola.
Perdonami se spesso
non ho fatto cantare il cuore
dimenticando di essere soltanto
una sciocca bambina che giocava
a moscacieca con il mondo.
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Il lontano che azzurra:
il nulla ed il nulla
del cielo e del mare,
la mano, la luce.
Ascendere o affondare:
le scale celesti degli angeli,
l’acqua scura e profonda.
Solo nel sogno del mito
risplendono ancora
le mele d’oro,
gli occhi neri di Palinuro.
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Come attraverso l’oscurità
lei ci fa chiaro. E con noi
attende che, slargando il cuore,
qualcosa ci giunga da quel segreto
di noi come piena di vento una foglia
che ascenda lenta nell’aria
e ricadendo conservi della grazia
il ricordo. Più non sapremo.
L’angelo ha già l’indice sulla bocca.
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Mentre il vento risveglia le foglie,
il bianco del mattino si versa
come latte sui fogli.
Ho febbre di figliatura di parole.
Lei ha l’occhio spalancato,
sta dietro ai vetri abbagliati
e con il dito traccia i segni
della sua meraviglia
se in un angolo del giardino
fioriscono i fiori vermigli
del cisto marino.
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Ad un certo punto accade
– sarà la vecchiaia,
sarà che prima o poi
stanca pure la gioia –
che dimentichi di dare acqua ai fiori.
E il dolore
lo avverti più pesante,
un’ombra grande che si porta via
lo stupore,
irrimediabilmente.
O forse proprio questo s’impara
a forza di vivere:
che conta solo lo stare al mondo,
alzarsi vivi ogni mattina,
ubbidire al passo delle ore,
e lasciare che ogni cosa sia,
sapendo che da te,
dalla tua memoria,
dai così tanti amori
e piccoli bagliori quotidiani
dovrai presto separarti
e magari con un cenno della mano:
Scusate se sono stata,
e addio a chi resta.
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Franca Alaimo esordisce come poeta nel 1991 con Impossibile luna (Antigruppo Siciliano), a cui seguiranno altre sillogi, le più recenti delle quali: Elogi (Ladolfi), sacro cuore (Ladolfi); Oltre il bordo (Macabor, 2020), 7 poemetti (InternoLibri, 2022), Pentru Altundeva (Cosmopoli, 2022, Romania, traduzioni di Eliza Macadan), 100 poesie (peQuod, 2024), Il pettirossso rosso (200 haiku con Andrea Castrovinci, Daìta Martinez, Pietro Romano, Ed. Ladolfi, 2024). Ha lavorato nella redazione delle riviste: L’involucro, Spiritualità & Letteratura, La Recherche. Dirige la collana poetica per le edizioni Spazio-Cultura, Palermo e la collana poetica La rosa del guardare per la casa editrice catanese Il glomerulo di sale di Gaetano Giuseppe Magro. Ha pubblicato saggi su Rescigno, Luisi, Loi ed altri poeti e ha firmato centinaia di prefazioni, postfazioni, recensioni pubblicate su varie riviste e blog. È presente in molte antologie, riviste e storie della letteratura (Insulari. Romanzo della letteratura siciliana, a cura di S. Lanuzza, Stampa Alternativa, 2009). Nel 2018 ha curato con A. Melillo l’antologia L’eros e il corpo (Ladolfi Ed.). È autrice di tre romanzi: L’uovo dell’incoronazione (Serarcangeli), Vite Ordinarie, (Ladolfi); La gondola dei folli (Spazio Cultura). Nel 2020 le edizionii Macabor le dedicano una monografia. È stata inserita in Dizionario critico della poesia italiana (1945-2020), a cura di M. Fresa (Società Editrice Fiorentina, 2021) e in Contemporary sicilian poetry (curatori A. Ilievska e P. Russo, Italica Press, New York, 2023). Gestisce la rubrica “Fulgore e poesia” per la rivista letteraria “L’estroverso”, diretta da Grazia Calanna e recentemente è entrata nella redazione del blog Neobar.

