Buona Pasqua a tutti

gli agnelli sulle tavole degli italiani mi interessano relativamente (gli animalisti se ne facciano una ragione: sono uno nano sanguinario e all’inferno dantesco finirò cucinato e mangiato). per contro mi siedo con disagio al desco pasquale pensando che nel frattempo l’esercito israeliano continua a fare carne da macello dei palestinesi nella striscia di Gaza. una carneficina non ben quantificabile, con un numero di morti superiore di almeno un 40% rispetto alle cifre ufficiali.

un recente studio di Jamaluddine e colleghi, pubblicato dalla rivista scientifica Lancet e intitolato “Traumatic injury mortality in the Gaza Strip from Oct 7, 2023, to June 30, 2024: a capture–recapture analysis”, indica, come stima accurata della mortalità nei primi 9 mesi di bombardamenti, una cifra di oltre 64 mila palestinesi uccisi (CI 95% 55 298 – 78 525) di cui almeno il 60% tra donne, bambini e anziani. Per comprendere quanto tale bilancio sia agghiacciante, basta pensare che ciò corrisponde all’uccisione di un bambino ogni 20-30 minuti, ininterrottamente, giorno e notte, per 9 mesi. non bastasse, in parallelo, la striscia di Gaza è ormai una distesa praticamente ininterrotta di macerie e circa 2/3 del territorio palestinese è off-limits per ordini di evacuazione emessi dalle autorità israeliane. anche le cosiddette “zone sicure” fanno parte di una strategia di sfollamento forzato: bombardandole, Israele impone ai civili che vi cercano rifugio di scegliere tra andare a vivere altrove o morire… una vera e propria pulizia etnica che vuol impedire qualsiasi capacità di governo e di ripresa di Gaza.

è emblematico che mentre è in corso una tale catastrofe umanitaria, i media occidentali restino quasi indifferenti e non sia stato preso nessun provvedimento concreto da nessun governo europeo per fermare il genocidio. al contrario, sono all’ordine del giorno la censura e la repressione (se non la messa al bando diretta, come in Germania) di qualsiasi manifestazione di piazza a favore di un immediato “cessate il fuoco”.

la “ciliegina sulla torta”, che mi ha spinto a scrivere questo post, è l’assassinio di Fatima Hassouna, una fotoreporter palestinese di  25 anni. è stata uccisa il 16 aprile 2025 insieme a 10 membri della sua famiglia in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione ad Al-Touffah, nella parte nord della striscia di Gaza. il giorno prima era stata informata che il suo documentario sulle sofferenze nella  striscia di Gaza era stato selezionato per partecipare al festival cinematografico di Cannes.

le forze armate israeliane hanno giustificato il bombardamento dell’abitazione sostenendo di aver colpito dei membri di Hamas, ma tale versione, come spesso accade, è del tutto priva di riscontri. anche perché non è certo un caso che dall’inizio della guerra, a Gaza, siano stati uccisi oltre 200 giornalisti. si è perso il conto, poi, degli operatori sanitari uccisi a Gaza: erano già 340 dopo i primi quattro mesi di guerra. perché il messaggio forte e chiaro è questo: non osate raccontare ciò che accade a Gaza e non osate portare soccorso medico alla popolazione.

Fatima Hassouna era un’artista di talento, oltre che una fotografa, scrittrice e giornalista coraggiosa, conosciuta per la forza della sua voce e delle sue immagini. che la sua presenza resti tangibile tra noi, proprio perché qualcuno ha voluto eliminarla fisicamente.

“ho corso per le strade, come un bambino

fino a quando il nostro vicino ha messo

la mano di una bimba sul marciapiede

di fronte a me

quando non ho distolto lo sguardo

ho capito che ero cresciuto”

(poesia del giovanissimo Haidar al-Ghazali, tratta da “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza“, casa editrice Fazi)


5 risposte a "Buona Pasqua a tutti"

  1. Orripilante quanto sta succedendo a Gaza, malos, nel silenzio e complicità di tanti Paesi che appoggiano Israele (secondo l’emittente pubblica israeliana KAN, nove aerei cargo statunitensi, modelli C-17, sono atterrati il 17/04 in Israele trasportando armi pesanti e munizioni. Le spedizioni includono bombe pesanti MK-84 e altri tipi di munizioni.
    La MK-84 è una bomba a caduta libera da 900 chili, impiegata dalla United States Air Force.). Altrettanto orripilante trovo, tuttavia, che ogni anno vengano macellati migliaia e migliaia di agnelli a ridosso delle festività pasquali. Strappati alla madre quando hanno qualche settimana di vita, uccisi per la loro carne tenera e perché mangiarli onora ancora una tradizione cristiana e prima ancora ebraica – vedi Antico Testamento, libro dell’Esodo (12, 1-9), quando a proposito della Pasqua ebraica Dio disse a Mosè e Aronne: “Ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa”. E poi ancora: “In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere”. Ne dava la ricetta migliore per cucinarlo. Tanto amore anche a chi, come te e nella mia famiglia e tanti amici sparsi, mangia ancora agnelli, ma di barbarie anche questa si tratta.

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  2. caro Malos, siamo tutti d’accordo che quanto sta accadendo a Gaza sia qualcosa di a t r o c e. Ma questo cosa c’entra con la strage inutile di agnellini altrettanto atroce, di cui non hai dato statistica di quanti morti al minuto? Se volevi sensibilizzare o aiutare il lettore a crescere umanamente, perchè al posto della c o m p i a c i u t a immagine dell’agnellino finito a fette nel piatto con patate non hai messo pittosto la foto di un marciapiede con sopra una manina amputata? Ti pare una provocazione sensata la tua così come l’hai confezionata? Soprattutto, ti pare una provocazione o non è piuttosto la volontà di fare molto rumore così come fanno le stesse bombe sganciate senza troppi scupoli? Senza chiedersi cosa precisamente andranno a colpire, tanto si sa, gli effetti collaterali sono inevitabili. Buona Pasqua

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  3. nessuna provocazione, banale neorealismo. vieppiù sono praticamente vegeteriano e non ho mangiato agnello negli ultimi quarant’anni.

    ciò detto, a fronte a ciò che accade quotidianamente a Gaza, sentire che è “altrettanto orripilante” o “altrettanto atroce” cucinare agnellini mi fa schiettamente incazzare… altrettanto un par di balle.

    con immuntato affetto

    malos

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    1. malos tu lo sai che siamo ampi e conteniamo moltitudini… esiste forse un misuratore universale tarato e collaudato capace di comparare emozioni, disperazioni e sdegni? Nel biasimare nel disperare non si mettono in scaletta le motivazioni, io non l’ho fatto… magari un orrore potesse escludere altro orrore!

      un abbraccio di pace “altrettanto” affettuoso, con immutata amicizia (davvero)

      D.

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