
Valeria Girardi, Ombre di carta, Amazon KDP 2023
La silloge Ombre di carta, di Valeria Girardi si articola in tre sezioni: Crepe, Fratture, Kintsugi le quali coprono un periodo di circa quindici anni che ha origine dall’adolescenza dell’Autrice e che, nella sezione finale, si arricchisce di due brani in prosa che delineano la contemporaneità. La Poesia è la compagna di viaggio di Valeria e il tramite con cui, nel tempo, lei riesce a porre in atto la resilienza e a riparare con l’oro dei versi le ferite, le difficoltà, i fallimenti esistenziali trasformandoli in metafore di bellezza. Accettare le imperfezioni, le cadute è il prezzo della maturità, della vita adulta che ci insegna, non senza sofferenza, che e le esperienze negative devono essere superate e trasformate in punti di forza e di luce, di consapevolezza; proprio come avviene nell’antica arte giapponese del Kintsugi dove le rotture della porcellana delle tazze da tè vengono suturate con polvere di metalli preziosi al fine di rivestire di splendore le fratture anziché cercare di celarle: Casa// E’ in questa stanza/ che mi accingo a chiamare casa,/ il rifugio dei miei pensieri (pag. 25). E’ proprio nelle stanze della poesia che L’Autrice accetta il passato, a volte buio, e scrive:
Stringo una rosa
E stringo tra le mani una rosa,
ne stringo più forte le spine.
Le ferite del tempo e quelle del cuore
hanno qualcosa in comune tra loro:
la sanabilità.
E ciò che rimane è una cicatrice bianca,
che risplende nel buio dei pensieri più caldi. (pag. 51).
I versi di V. Girardi sono chiari, essenziali, mirati; il lessico è attuale e immediato; il ritmo è misurato e incisivo, ricco di assonanze e allitterazioni, sinestesie. Le immagini si susseguono nel canto come costellazioni di ricordi, sentimenti, orfanezze, paure che divengono, una volta scritte sulla pagina, ombre di carta: la giovane poetessa è consapevole del fatto che … E’ mangiando la nostra stessa carne/ che creiamo fiori e boccioli (pag. 53). La natura, che sempre si rigenera, ha un ruolo centrale in questi versi nei quali il buio e la luce si rincorrono; essa ha il compito di disegnare nuovi orizzonti e nuove possibilità. Sono le stagioni che si susseguono e che si rigenerano a suggerire i colori e a disegnare tra le pieghe della vita specchi d’acqua e vie di fuga dal vuoto interiore: …Ogni giorno è un nuovo sole, / ogni notte una nuova luna/ ogni mese, ogni anno, ogni stagione/ la terra inghiottirà quei dianti/ ne farà concime per le nuove foglie (pag. 79). C’è in Ombre di carta, la forza salvifica della poesia, la salus della parola che guarisce e feconda, che inaugura una nuova innocenza, epifania dell’amore che ritorna. Un inizio inaspettato che riempie le pagine e la vita di gratitudine e splendore: Grazie// L’albero è cresciuto:/ tra le sue fronde/ un raggio di sole (pag. 81). Dante, Lenisa, Merini con la loro voce di carne e di anima mostrano l’inesauribile rapporto tra vita interiore e scrittura; il vento del dettato poetico è come un nuovo respiro, come una pupilla che si accende di luce, come un lutto che viene superato: perché, come scrive Valeria, Non c’è mai sonno per le parole dell’anima (pag. 49).
Roma, 29/06/2025
Rosaria Di Donato

Valeria Girardi, è nata e vive a Roma. Scopre la passione per la scrittura fin da piccolissima, tanto che già in età da scuola elementare girava per casa con un libretto di poesie dedicato alla natura, da sempre ammirata con attenzione dal giardino di casa. Amante della letteratura e degli studi antropologici, ambiti nei quali continua le sue ricerche, diventa giornalista pubblicista nel 2023, dopo aver collaborato per vari anni presso diverse testate online. Laureata in Lingue (triennale) e Traduzione (specialistica) presso l’Università La Sapienza di Roma, oggi lavora come traduttrice e giornalista.
Ringrazio Abele Longo per la pubblicazione e Valeria Girardi per il dono di “Ombre di carta”!
Un cordiale saluto,
Rosaria Di Donato
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