“Non era nata con le scapole alate,
le crebbero lentamente.
Una piuma per ogni gesto di violenza,
una piuma per ogni foglia di tabacco,
una piuma per ogni vigna coltivata,
una piuma per ogni oliva mangiucchiata.”
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da Scritte sugli angoli – un’antologia di poesie di autori gay a cura di Vincenzo Errico
Secondo appuntamento con l’antologia Scritte sugli angoli. E’ la volta di Antonella Montagna, poetessa cho ho appena scoperto grazie a Vincenzo. Mi colpisce della poesia di Antonella la sua ricerca di “verità” nell’incanto. Un incanto che crea sapientemente con il suono delle parole e immagini che sanno di cielo e di terra: quel che vediamo del cigno e del suo canto, la sua soavità, e ciò che l’acqua nasconde, zampe robuste e sgraziate che dirigono il moto. Il tutto coincide con una visione altrettanto luminosa, come spiega l’introduzione della silloge.
Grazie ad Antonella e a Vincenzo
Abele
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Mi sembra che questa poesia cerchi di arrivare alla luce con il veicolo della leggerezza, mille organi di senso che sono mani, occhi o lingue esplorano il mondo fin dentro i suoi aspetti per così dire ‘organolettici’.
Mi ha riportato alla mente il vagare per templi di Mirabai, la poetessa indiana del 500.
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Ciao a tutti.
Ho messo un post-it per ricordarmi di arrivare qui, oggi e … ho fatto bene. C’è un incanto, lo stesso di cui parla anche Abele, che mi “illumina” – per restare in tema con tanta luce.
Un incanto di purezza consapevole e vera.
Grazie.
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La leggerezza è nelle ali, cresciute attraverso la ricerca costante, onesta, meticolosa. Dura a volte.
Scarnificando la materia resta solo luce.
Grazie per i bei pensieri che avete avuto per le “mie” parole.
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E’ quello che ho sentito leggendo la tua poesia, Antonella.
Un caro saluto a Giancarlo e a Francesca (bentornata!)
abele
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Conosco Antonella dal 1984 e a lei mi lega un affetto che si è trasformato nel tempo fino a diventare l’imprendibile abitudine di sentirsi o frequentarsi con momenti di distanze forti e di vicinanze antiche e per questo un pò dire qualcosa sulla sua poesia risente di questo sfondo o fondo, ma dirò.
Sono contento che lei ci sia in questa antologia a fare coro insieme a tutti gli altri poeti per la sua voce forte, a volte dura, favolosa (o fabulosa), archetipica, mitologica, psicologica e adolescente.
Il titolo della sua raccolta è pensiero manifesto della poesia che scrive NudaLuce, quasi un’unica parola che sa di corpo franco e spirito forte. Sono d’accordo con quanto dice Giancarlo a riguardo.
E mi piacciono i versi:
“Tentazione di dire la parola quella che sta dietro le quinte dell’Io, la parola che striscia tra le crepe del muro.”
“Quello che la razionalità comprende è solo la finissima luce di candela la cera che scende la fiamma che s’invola nella stanza. Poca luce occorre, poca, poca, per mettere a fuoco l’indomabile sentimento.”
E la mia preferita è FOGLIE
“Perché non mi hai detto che amavi le foglie. Raccolte le avrei e donate a cascate, intrecciate le avrei
in ghirlande argentate, adagiate le avrei sul tuo umile capo. E così, al di là della spina, foglia sarei
al tuo amore vicina.”
E poi NUDALUCE
“Tendo le mani alla nudità soffoco nel pio letto di città, sudore sul cuscino, bagnato è il mio respiro lento spia il giorno
in nuda luce torno.”
Bello anche l’estratto scelto da Abele
“Non era nata con le scapole alate,
le crebbero lentamente. Una piuma per ogni gesto di violenza, una piuma per ogni foglia di tabacco, una piuma per ogni vigna coltivata, una piuma per ogni oliva mangiucchiata.”
E infine
“Se sei sveglio mentre voli scegli molte direzioni” (…) “Se sei sveglio mentre voli non ci sono direzioni né da prendere né da lasciare”
Un abbraccio.
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“Non era nata con le scapole alate,…”, e leggo VERSI_ALATI che sanno prendere…
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Ho sognato
stanotte
porte scardinate.
Ho sognato
il mio amore adolescente,
che gridava
tra gli spazi
del legno marcio
e tra gli interstizi delle travi:
TI AMO, non lo dimenticare.
Il mio amore adolescente
è come la patente
che con sforzo sovraumano
o involontariamente
il mentore Vincenzo
mi ha rilasciato.
Seduti vicini, vicini,
sul salotto verde,
leggendomi le sue prime poesie
dava vita alla fantasia
delle mie.
Grazie Vincenzo, per essere mio amico, per avermi stimolato a scrivere, scrivere e scrivere, senza abbandonare mai il “vizio”. In gioventù era la totalità, ora come contadini pensionati ci tocca vivere la casualità… Così “ a scappature”.
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cara Antonella la tua dolce poesia mi ” gioia” e mi culla soavemente. Suggerisce speranza ai più deboli, infonde forza ai timidi, incoraraggia i cuori disperati!!!! BRAVISSIMA continua a regalarci i dondoloii della altalena della tua vissuta vita.
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