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Vincenzo Mastropirro, flautista e compositore, ci presenta tre poesie in dialetto pugliese. È ovvio che il testo in dialetto è diverso da quello in italiano e mantiene la parlata popolare e la semplicità dei concetti.
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Vincenzo Mastropirro, flautista e compositore, ci presenta tre poesie in dialetto pugliese. È ovvio che il testo in dialetto è diverso da quello in italiano e mantiene la parlata popolare e la semplicità dei concetti.
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di una poesia unica. l’ascolto e la riascolto!
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/10/28/canzone-di-un-uomo-triste/
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Il fascino del dialetto riveste i testi di Mastropirro di un sapore antico: antico come la vicenda di Giuseppe, come il suo mestiere, come il suo dar voce all’anima di uomo virile che muta in canto i suoi pensieri, la saggezza, il dolore, il rimpianto. Stati d’animo condivisi dalla sapienza contadina, umile, avvezza a seguire il ritmo delle stagioni, dei giorni senza illusioni nè inutili aspettative. C’è musicalità e teatralità in questi versi efficaci e forti come proverbi, come segni incisi a lettere di fuoco sulla pagina e scanditi con intensa vibrazione nelle immagini.
un saluto,
Rosaria Di Donato
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Grazie Abele per il post.
Ippolito è bravisssimo nell’interpretare la mia lingua, non facile, e grazie per i commenti
abbraccio
v
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è armoniosa, e mi è piaciuta anche se non conosco il dialetto.
poi ne ho letto la traduzione e ne ho potuto comprendere il senso più profondo.
grazie
cb
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ascolto ancora e ancora. Vincenzo sa scavare la pietra con la sua incisività di cuore e lingua e Ippolito ne trasmette tutta la forza(ricordo gli applausi nella piazzetta). grazie a Domenica e ad Abele per aver approfondito e riproposto queste letture.
annamaria
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Grazie a voi, cari. Sto assaporando le più intense condivisioni poetiche e non credevo che avessero queste delicatezze. La poesia è un bene immenso, da tenere insieme come un fascio di fiori ognuno diverso dall’altro. Ciao, fiori.
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