MAURIZIO MANZO: DROP OUT

Mariano Vargas

appena la luce si fece
eccepire rumoreggiando zigzagando
scariche ci fu un lento
contuso distorto percepire
ire e sconforto
che a lungo avremmo atteso
tesoro risorto.

memoria sia tanta che poca
costante dolorosa
erosa si aggomitolava
di luce sventrata
trattata senza guanti
antistaminico avariato
iato scadente

se credi nel fondo del mare
che dorme e piglia pesci
esci senza scuoterti l’alghe
dalle spalle canta sirena
serena sulla rena
fino alla sera
serafica

schiarita dal troppo rumore t’appare ridente
cosparsa di drop out
si fa toccare
parte del viso e dei capelli
indovini il colore degli occhi
che si consumano
dentro il ricordo.


7 risposte a "MAURIZIO MANZO: DROP OUT"

  1. un ritmo musicale trascinante, proprio come fa la “sirena” del ricordo o del desiderio o del desiderio del ricordo o del ricordo del desiderio..:)
    è come uscire da un sogno o, piuttosto,dal paradiso terrestre
    ed essere scacciati fra ire e male
    già, a lungo attendere il tesoro (tocca navigare senza imbarcare troppa acqua)

    Mi piacciono, e trovo particolarmente riusciti, la terza strofa e questi versi:
    “memoria sia tanta che poca
    costante dolorosa
    erosa […]”

    un caro saluto a Maurizio, Abele e tutto Neobar. Buona domenica

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    1. o del ricordo desiderato che si consuma…
      la musicalità ha un tecnica ben precisa…si chiama Eco a Capo…che non ho inventato
      io ma un grande poeta e traduttore, ottima la sua traduzione dei sonetti di Shakespeare, Raffaello Utzeri, che quand’ero un ragazzino mi ha insegnato quel poco che so di tecniche poetiche…
      Drop Out nell’immagine analogica è un segnale che si perde…le famose strisce bianche che portavano via parti dell’immagine nelle mitiche vhs, ricordate?…quando “parcheggiamo” il ricordo non sempre ci viene restituito così come l’abbiamo lasciato…un attacco alla memoria in un’epoca in cui ogni passo che facciamo lo filmiamo o fotografiamo…per non occuparcene più se non al momento in cui ci piacerebbe rivedere com’eravamo…perchè noi non lo ricordiamo più…non stiamo più allenando la mente a questo…

      Grazie Margherita, come al solito sempre precisa e attenta nelle letture-analisi…:)
      Un caro saluto e buona domenica a te e a tutti

      Maurizio

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  2. Mi sembra “DROP OUT” un gioco di luce ed ombra, forse più di ombra che di luce. Tra suoni e silenzi rincorriamo immagini, un ricordo che viene a tenerci compagnia nei versi dal ritmo serrato.

    Un saluto,

    Rosaria

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  3. Un vortice di immagini e invenzioni che piu’ che intaccare/decostruire la memoria sembra sospenderla in una tavolozza di possibilita’.
    un caro saluto a Maurizio, che ringrazio, a Rosaria e a Margherita.

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  4. ricca di immagini questa tua, nonché di echi e di richiami (eccepire/percepire, contuso/confuso, dolorosa/erosa, sventrata, trattata, etc) che fluiscono spontaneamente reflui, il che è la cosa più importante (con l’unica eccezione di “antistaminico avariato/iato, che suona invero un poco macchinoso). il filo conduttore pare essere la luce: venire alla luce (nascere, risorgere), far luce su qualcosa (chiarire percezioni distorte), mettersi in luce o luci della ribalta (rumore e successo di pubblico)…
    segue il fondo del mare (il buio del passato) da cui riemerge la memoria: mi piace immaginare che si tratti di un vecchio filmino muto in superotto che magari ritrae una persona cara durante le vacanze al mare (esce sia dalle acque che dal buio della notte dei tempi, nonché dallo scatolone ammuffito in cui era finito…).
    infine, beffarda la chiusa, in cui il bagno di luce (e di folla) si fa *sovraesposizione* (mediatica e non) e, come talvolta accadeva, il proiettore – aaaarghh!!! – si blocca e allora via subito a liberare la pellicola prima che la lampada la bruci…
    cosa resta? della vita, del ricordo, o del filmino stesso? immagini un po’ sbiadite (consumate), segnate da righe, bande, aloni e affini, in cui indovini frammenti di passato, ovvero tocchi **parte** di una realtà irrimediabilmente andata (e/o sovrascritta, più o meno ad arte, dai mercanti di sogni).
    droptimo
    : )

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  5. Belle le sensazioni (s)mosse a Rosaria Abele e Malos, e non resta molto
    da aggiungere se non un grazie per la lettura e farvi
    un caro saluto, esteso anche ad Anna Maria, Fernando e Sebastiano
    e a quanti si sono soffermati.

    mm

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