allora c’era un’ora in cui tutti si riunivano alla cena. era, l’incontro dei familiari, e dei racconti di tutte quelle ore fuori, a lavorare. e si portava in casa l’esperienza, e le parole erano pietanze. ora solo silenzi, e sedie senza posti a sedere, ché tutti rincorrono la fretta, per non vedere.
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e si cambia vita, nel generare ciò che vorremmo, lasciando alla balìa dell’incoerenza il pane e la pazienza.
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