
Ci sarà anche un pezzo del Salento più bello e creativo nella visita che il 4 ottobre prossimo il Sommo Pontefice ha in calendario ad Assisi in occasione della festa di San Francesco.
Al Santuario della “Porziuncola”, il centro di spiritualità francescana che fu restaurato, al suo tempo, dal poverello di Assisi e che diede l’input alla sua vocazione, Papa Francesco troverà, e benedirà, la bellissima statua in cartapesta di San Michele Arcangelo (foto), opera dello scultore leccese (è nato, vive e lavora a Surano, nel Salento meridionale) Antonio Papa.
E’ stata commissionata nei mesi passati da Padre Massimo Lelli, Priore della “Porziuncola” e fervente devoto di San Michele Arcangelo, proprio in prospettiva della visita del Santo Padre. La statua è stata portata ad Assisi la prima domenica di settembre, il Papa la benedirà, come si diceva, il 4 ottobre e poi “resterà lì sino alla fine dei tempi”, sorride contento l’artista nel suo laboratorio d’arte.
Le sue opere piacciono, sono presenti in Italia e nel mondo: da Atene a Siena, da Bari a Livorno, da Isernia a Pietrasanta, ecc. Quali sono le caratteristiche estetiche delle sue statue e di questa in particolare che, ne siamo certi, piacerà anche a Papa Bergoglio, è presto detto. L’espressione dei volti, le armoniose anatomie, la morbidezza dei panneggi, l’equilibrio compositivo, rivoluzionano la lezione tradizionale e rendono queste opere di materiale povero, la carta (più notizie e immagini sul sito www.antoniopapa.com, n.d.r.) degne di essere venerate nei grandi santuari della fede cristiana.
Ma chi è Antonio Papa? Dal curriculum-vitae salta subito agli occhi la sua poliedricità artistica: è infatti, oltre che scultore, anche un apprezzato musicista: suona l’organo e tiene concerti in tutto il mondo. Vocazioni che risalgono all’infanzia e che ha coltivato in parallelo. E che la sua famiglia contadina ha fatto bene ad assecondare con grandi sacrifici adesso ripagati con la fama.
Dopo le scuole medie frequenta la Scuola d’Arte di Poggiardo. Nel 1979 è ammesso al Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce, nella classe organo e composizione organistica. Contemporaneamente frequenta, sempre nella città di Bodini e Carmelo Bene, il più antico e prestigioso laboratorio di cartapesta (arte che risale all’Ottocento) di Lecce e d’Italia: quello dei fratelli Antonio e Ugo Malecore, che tanti artisti hanno dato al mondo.
L’occhio fine dei due celebri cartapestai intuisce subito che il ragazzo ha qualità innate. E sono proprio loro a incoraggiarlo a intraprendere la strada non facile delle grandi statue processionali. Ha così inizio una collaborazione tra allievo e maestri che, grazie anche al buon carattere di Papa, dura tuttoggi con estrema soddisfazione di tutti. E dell’artista pugliese sono orgogliosi, oltre ai maestri leccesi, tutti i salentini e i pugliesi. Chissà cosa dirà Papa Francesco ammirando, fra qualche giorno in Umbria, il suo splendido San Michele Arcangelo…
Il barocco leccese è anche la cartapesta, materiale povero che servì a soddisfare la richieste di statue della tante chiese dell’epoca. Materiale che ha dato vita spesso a lavori di grande pregio, di artisti che hanno catturato con grande inventiva il “demone” barocco. Questa tradizione arriva ad Antonio Papa, artista che ho avuto modo di conoscere diversi anni fa. Grazie a Francesco Greco per questo “scoop”, come lo definisce lui, grande conoscitore di cose salentine.
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Ciao Abele , aggiungo che purtroppo molte di queste opere modellate da grandi maestri sono state distrutte, stupidamente,solo perche il materiale utilizzato non era considerato tra i materiali nobili,per fortuna la soprintendenza ha cominciato a tutelare anche queste opere che ormai fanno parte della nostra cultura,e ha dato anche a me una buona speranza , che in un prossimo futuro sopravviveranno anche le mie statue.
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Ciao Antonio! Ce lo auguriamo tutti. Complimenti per il tuo San Michele e spero avremo modo di incontrarci nuovamente.
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