Sonia Lambertini – Danzeranno gli insetti

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Da Imperfetta Ellisse stralcio dalla recensione di Giacomo Cerrai:

“Gli insetti danzano (anzi danzeranno) una giga sul cumulo di terra che ci seppellisce, alla fine di “una maledetta partita”. E’ questo il tema di fondo nel libro di Sonia Lambertini, in cui la morte è presenza costante, in diversi aspetti che cercheremo di vedere. Se nella prefazione Mario Fresa ci dice che qui abbiamo a che fare con “l’angoscia irreversibile di uno scivolamento continuo nelle tenebre della nullificazione”, in cui il poeta è “martire-testimone del proprio auto-annullamento”, ci dice altresì che questa dolente visione “non giunge ad una sintesi finale”. Potrebbe essere altrimenti? L’ indagine sulla morte è, soprattutto letterariamente, destinata da sempre al fallimento, poiché si scontra con l’inconoscibile, se la si guarda filosoficamente, o con il limite dell’immaginazione. Oppure – d’altra parte – si frange contro lo scoglio della paura di andare “oltre” (oltre ad esempio un corpo “in scadenza”), che impedisce all’artista una vera catàbasi, una “discesa”, a mio avviso fattore essenziale per una buona poesia. […] Sonia, come artista, non rimanda il pensiero, in un certo senso se ne assume la responsabilità, anzi può permettersi di ammonire (“Vorrei dire / a tutti gli umani / con l’aria importante […] che / l’aria sotto terra non c’è / tantomeno gli aggettivi…”), il tempo non aiuta (“Chi ha detto che c’è tempo / è uno sporco bugiardo, una spia”), è effimero e fugace come un fiore di ciliegio, simbolo principe di caducità (“Sul ramo di ciliegio / i fiori hanno il capo bianco / in aprile, ho il veleno in bocca”). L’abitante tipo di questo terrain vague, di questa pre-morte fredda, avrebbe potuto essere (o almeno Lambertini avrebbe voluto che fosse, ci aveva pensato) lo Strauch di Gelo di Thomas Bernhard, citato in una purtroppo troppo breve sezione del libro (Frammenti per Strauch), composta da un “prologo” e sette testi di pochi versi, sintetici e tuttavia molto interessanti. Morte o assenza, dunque, cioè un’altra condizione nella quale la comunicazione è o con un’ombra o senza senso (proprio inteso come direzione verso cui orientarsi). Le ombre possono essere “vecchi figuranti” le cui ossa però molto materialmente scrocchiano, come in una Totentanz barocchetta, una danza macabra che si reitera ogni volta in cui il mondo materiale si specchia con il nulla a venire, perdendo miseramente il confronto; o quelle in cui comunque, come dice Fresa, “si inciampa” ogni giorno, i dubbi, le inquietudini, il “gioco delle parti”.” […] Recensione di Giacomo Cerrai su Imperfetta Ellisse continua qui…

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Danzeranno

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III

Frammenti per Strauch

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Il bosco fa paura
al camminatore d’asfalto,
nemmeno un passo.
Il bosco è il segreto
che nasconde lo Steinhof,
è il bambino che lì ho perso.
L’infanzia è degli insetti,
mi è sempre piaciuta
questa parola, la leggo
e li vedo saltare sui rami
con le loro zampine magre.

1

Respingimento della natura
dice Strauch, anche il canto
del pettirosso fuori stagione
diventa solitudine.

2

La solitudine
è crudele,
ogni luogo è straniero
come il cerchio
delle braccia del padre.

3

L’intreccio del padre
e della madre,
quello che chiami
amore, per Strauch
è atto criminale.

4

Allo Steinhof
curano la fantasia,
il disordine che vive
al di là del corpo;
forse la cura
è nascosta nel bosco.
5

Spero nella pioggia
nel senso geometrico
che porta in grembo
nel suo cadere senza paura
e sparire, nessuna traccia.

6

La geometria dei corpi solidi
mi spieghi il peso del cuore vuoto
la misura della mancanza
l’invisibile che opprime.

7

L’ombra dell’inverno
e il nero delle tue finestre.
Troppo veloce il buio,
una corsa da fermi.
Il gelo non è per tutti.
Mi hai detto – Se lo vedi, lo capisci.

Sonia Lambertini – Danzeranno gli insetti, Marco Saya Edizioni. Milano, 2016.

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Sonia Lambertini vive a Ferrara. Laurea in Scienze dell’Educazione. Numero­se poesie sono apparse su antologie, riviste, blog e siti letterari on line Alcune poesie sono state pubblicate sulla rivista “La clessidra” numero 1, 2015 e altri testi si possono trovare sulla rivista “Illustrati” (Logos Edizioni), all’interno della rubrica Poemata; nel catalogo d’arte Chi non si maschera? a cura dell’Associazione Liberi Incisori, Bologna, 2014; nel catalogo d’arte Menzogna, realizzato dall’artista Raffaele Fiorella (Pietre Vive Editore, 2015). Alcuni testi faranno parte del libro d’arte “Photographies” di Robert Lebarbier tradotti in francese da Silvia Guzzi. Art e caracterès (Société de l’Imprimerie Artistique), giugno 2016. Pubblica la prima raccolta poetica Danzeranno gli insetti (Marco Saya Edizioni, 2016).

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