La mostra «Giovanni Izzo per Imbavagliati» , a cura di Stefano Renna e con la collaborazione di Luca Palermo, aprirà la terza edizione del Festival «Imbavagliati», che si terrà al Museo Pan di Napoli dal 20 al 24 settembre. Il festival, ideato e diretto da Désirée Klain, è dedicato al giornalismo civile e premia ogni anno una giornalista o attivista internazionale distintasi nella difesa dei diritti umani (http://imbavagliati.it/).
Un altro grande riconoscimento per Giovanni Izzo, fotografo che da oltre vent’anni, in un bianco e nero di grande intensità, registra il degrado ambientale e sociale del territorio di Castel Volturno. Izzo, nella sua visione pittorica di contrasti netti, cattura la drammaticità di luoghi lacerati dall’abusivismo e dall’illegalità diffusa, di angoli di paradiso che le spire del miracolo economico hanno via via distrutto. Punta l’obiettivo, senza moralismi ed effettismo, su chi vive ai margini, sulle miserie di un territorio con un tasso altissimo di dissocupazione, crocevia della camorra e della mafia nigeriana, che controllano il traffico e lo spaccio della droga e lo sfruttamento della prostituzione.


Izzo è stato il primo a documentare con la sua macchina fotografica la migrazione africana (in prevalenza dalla Nigeria e dal Ghana) nel casertano. Grazie al rapporto che è riuscito ad instaurare, la gente gli ha permesso di accedere a momenti di vita quotidiana, giorni di festa, nascite, matrimoni e morti; realizzando grandi affreschi di una comunità che sa ritrovarsi solidale e ritratti di forte impatto, che richiamano nella composizione e nei toni la tradizione pittorica d’arte sacra.

Il credo di Izzo è “se fai le cose che fanno tutti non fai mai niente di nuovo, solo se rischi puoi fare qualcosa di straordinario”. Questo lo ha portato a trovarsi spesso in situazioni di pericolo, come ad esempio nei suoi reportage sullo sfruttamento della prostituzione da parte di gruppi criminali nigeriani. Diverse indagini confermano l’esistenza di una tratta di donne di origine nigeriana e sub sahariana, che una volta arrivate in Italia si ritrovavano con un debito per il viaggio e per saldarlo sono costrette a prostituirsi. Di queste ragazze, molte di loro minorenni, Izzo è riuscito, grazie all’aiuto di organizzazioni umanitarie, a salvarne alcune. Il festival, che l’anno precedente aveva avuto Letizia Battaglia come ospite d’onore, si rivela anche quest’anno all’altezza, con una scelta significativa e coraggiosa.
