Marianna Lumis, INIZIALI MAIUSCOLE

iniziali maiuscole

DOMANI

Dalle banchine fradicie di pioggia
Tralicci di velieri
Incisi nella nebbia.
Si scorgono nell’acqua le sirene
Dei sogni irrealizzati
Si avverte un tremolio di mongolfiere
Venute ad ammarare in questo porto
Si piange un anno, un secolo, una vita
Fissata di memorie discordanti
Nel pentimento dell’aver tradito
Angeli e Dèmoni.

Un lavacro di nuvole cadute
Non basta a cancellare il bene e il male
Ogni necessità creduta sacra
Fluisce nei rigagnoli.
Sarà la notte dell’infinitudine
A eliminare il resto.

*

SI DILEGUA OGNI COSA

I territori dell’indifferenza
Sono comunicanti nel pianeta
In un assedio di pensieri futili.
L’abbaglio muove e muta
Ogni presenza. Trascolora
Sui templi e sulle case
Ignora le misure.
Appare come una paradisea
Ma è un avvoltoio
Che ingurgita la vita

*

SI CATAPULTA IL CIELO

Sulle periferie del sud
Dove i bambini vestono di stracci
Nessuna madre pettina capelli
Nessuna madre abbraccia
Sono figli di un’altra condizione
Hanno pareti d’ombra
Imparano a salvarsi dalla morte:
Questa è la loro vita.
Sono i relitti della povertà
L’iniqua consuetudine a condanna
Voci senza nessuno che le ascolti.
Uno spettacolo da circo
Dove i veri funamboli
Cadono ad ogni passo
Dove la notte è un’arca di cartone
In cui le belve assalgono, feroci.

*

L’AMORE HA PREFERENZE

le canzoni vestivano la vita
I desideri incolti e quella musica
In cui ci si annegava
Adesso è un divisorio ferreo.
Lui di là
Io di qua
La sorte arride agli spaventapasseri
Non agli umani che si arrendono
Alle rughe e al dolore.

Chi aspetta non capisce che l’attesa
È una lusinga, una diffamazione
Camuffata da rosa
Un modo per ripetere ogni giorno
Sempre le stesse cose
Farsi del male e farne
Farsi del bene e farne
Sperando che un sorriso dalle nuvole
mostrasse un Dio amorevole
Che perdoni la propria umanitudine

*

GUARDARE AVANTI

Solo per abitudine
Procediamo nel tempo dei domani
Nella smemoratezza del passato
Perché se ci voltiamo
È un paese di nebbia che ci appare
Per scomparire in ogni suo dettaglio.

Stringendo gli occhi al massimo
Scorgiamo qualche insegna
Un lampo, una schiarita inefficace
A riportarci come fummo, indietro
Magari per correggere un errore
Placare un buio dolore.
Ma forse è giusta la dimenticanza
E proiettarsi nel futuro
È l’unica speranza

*

M.Lumis

Marianna Lumis vive a Sassari, in campagna tra alberi e animali. Ama la natura e, umana tra gli umani, studia sé stessa e l’ambiente, nel rispetto delle diversità che reputa importanti e necessarie per meglio rapportarsi agli altri. Ha interrotto gli studi di filosofia per motivi di salute. Ha tenuto a lungo nel cassetto le sue scritture. Si è decisa a far stampare una quarantina di testi a sue spese, senza prefazione, perché spera che sia ciò che scrive ad essere apprezzato, non la sua persona. Questo è il suo primo libro di poesie edito.


Lascia un commento