Fatti reali immaginari, di Adriana Tasin. Nota di lettura Carlo Giacobbi

Con versi misurati, a volte caustici nelle fulminee ipotiposi utilizzate (cfr. “la censura è mannaia”, “Ombre saettavano cupe”, etc.), Adriana Tasin ci consegna un memoriale di tragici accadimenti storici (“fatti reali”) indagati dal suo precipuo punto d’osservazione (in tal senso, “immaginari”). Il corpus lirico chiama in causa quelle che la poeta definisce “Vite precipitate”, esistenze cioè tenute insieme dal comune destino di dolore e morte, ora individuale (si confronti, ad es., Leggenda inquieta) ora collettivo (si legga, ad es., Mandorle amare). La poesia diviene dunque testimonianza, a futuro memento e monito anche di quanto dolore possa provocare l’uomo sull’uomo (88° piano [Attacco terroristico al WTC]), se orientato nelle scelte dalla sola logica del profitto e della prevaricazione ideologico-politica. Il tono del dettato, innanzi alla constatazione della sofferenza, resta sovente neutro, cronachistico, mai incline alla reprimenda o all’invettiva. Si vuole dire che l’io-lirico, declinato prevalentemente in terza singolare, e non coincidente con l’autrice, lascia parlare i fatti, senza mai indulgere in facili e autoreferenziali sentimentalismi, quasi che l’intentio lirica sia quella di fare in modo che il disvalore degli accadimenti evocati sia evidente ex se, onde consentire ai fruitori dell’opera una risposta emotiva scevra – per quanto possibile – da ogni valutazione autoriale. Un’opera, quella della Tasin, di indubbio valore storico e artistico, sia per il minuzioso lavorio di recupero dei dati di realtà (come dimostrano le nutrite e puntuali note esplicative in calce alla raccolta), sia per l’essere riuscita, in versi essenziali ed assertivi, a rendere ‘il narrato’ evocativo ed intellegibile insieme. 

_________________________________________________________________________________________Carlo Giacobbi

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fatti reali immaginari

FATTI REALI IMMAGINARI di Adriana Tasin, Arcipelago itaca ed. 2022

Vite precipitate

Che si mettano a tacere presto
queste vite precipitate
ché nessuno ne abbia ricordo
e dolore.

Anestetizzato il bruco
non si farà farfalla,
si trascinerà a foglie revolute
bucando un insolito affaccio
ancora verso la terra e il suo nero.

*
Leggenda inquieta

______11 settembre 1891, Ponta Delgada, Azzorre
______Suicidio di A.T. de Quental

Il poeta, Antero Tarquinio de Quental,
________________leggenda inquieta,
di fronte alla bianca cattedrale
di Ponta Delgada
_____«Ali, onde o mar quebra»1
nel tramonto accecante
riverberato dal mare
si sparò.
_____Due volte.

Uno sparo non bastò a placare
tormenti e contraddizioni.
Anche quel giorno Antero
parve prendere due vie opposte:

_____sentire_______________[vita
___________pensare_______[morte.

Al secondo sparo
la sua magrezza si distese
sulla panchina nuda

_____[al muro: la parola Esperança

la barba fulva si mescolò col sangue
che scendeva a rivoli dal capo.

Gli occhi ancora limpidi
aperti e malinconici.

_____Come prima.___________Lasciata andare via, la vita.2

*
Mandorle amare

______3 dicembre 1984, Bhopal, India
______Disastro ambientale

Fabbro insonne di giorni crudeli
lo stabilimento della Union Carbide.

______Mostro cammuffato
______nel cuore dell’India.
______Dismesso.
______Con isocianato di metile
______stoccato a terra.

L’acqua era scivolata fin lì
(dove mai sarebbe dovuta arrivare)
in una notte di festosa gioia
sprigionando fumo.

Una nube densa rotolava nel buio
verso la stazione dei treni
verso la spianata nera. In silenzio.
Piano. Piano.

D’inganno entrò nelle baracche
e chiuse gli occhi ai figli
e chiuse gli occhi ai vecchi
e alle bestie che dormivano.

S’aprì per sempre l’abisso
tra il giardino di rose di Bhopal
e le bidonville.

C’era nell’aria odore di cavolo lesso
di paglia umida e di mandorle amare.

Come potevano salvarsi migliaia di persone?

«Provate a respirare il meno possibile!»
____  (avvertirono i tecnici della Union Carbide).

____Non respirarono più.

*
88° piano

____ 11 settembre 2001, Manhattan, New York
____ Attacco terroristico al WTC

Ernest James salì
nella notte da Harlem
all’ottantottesimo piano
Torre Nord di Manhattan.
Lavorò instancabilmente.
L’alba aprì una giornata serena
su mare calmo.
_____Era ora di andarsene da lì.
Alle otto e quarantasei le vetrate
della torre vibrarono e
il volo 11 dell’American Airlines
entrò nella facciata nord del WTC 1
entrò nella faccia
negli occhi neri nella bocca ___staccata____che ancora rideva.

_____Là dietro c’era Harlem
_____e tutto il resto:
_____la casa
_____l’umido materasso
_____il jazz
_____i vestiti stesi al sole
_____il cane che aspettava
_____il libro sul comodino
_____la matita a tenere il segno.

Tutto così fermo.

Parlava la radio nella cucina: Salvi?
_____________________Solo l’alba, solo il mare.

*

Estratto dal Diario di Julia (Titanic)

_____Appena lasciate le coste irlandesi
_____giovedì 11 aprile 1912

C’è un’approssimazione in questa luce
appesa a un filo che oscilla
tra letto e mare.
Il bambino fa e disfa riflessi
con uno specchio gioca
a prendere e rendere abbagli.
E il vecchio trema in tutte le sue parti, trema tutto,
nel silenzio pare foglia, dito che crocchia.

*

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1 «Ali, onde o mar quebra, […]» è una parte di verso in lingua portoghese di A.T. de Quental, (tratto da Sonetos 1880, Sepultura romântica) che sta a significare «Là, dove si infrange il mare».
2 L’ultimo verso della poesia si rifà a uno scritto di A.T. de Quental e precisamente a «E a vida… e o amor… deixá-la ir, a vida» ossia «E la vita… e l’amore… lasciala andare, la vita» (Ulmeiro 1983, Ia ed.).

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Adriana TasinAdriana Tasin (Tione di Trento, 1959) si laurea in Scienze Naturali all’Università di Bologna e fino al 2021 insegna discipline scientifiche in Val Rendena, a Madonna di Campiglio ai piedi delle Dolomiti di Brenta, dove tuttora vive. Si dedica alla scrittura in forma poliedrica focalizzando in un secondo tempo l’attenzione sulla produzione poetica e ottenendo importanti riscontri. Due le raccolte poetiche pubblicate: Il gesto è compiuto (puntoacapo ed. 2020) e Fatti reali immaginari (Arcipelago itaca ed. 2022). Suoi testi compaiono in blog letterari accreditati, in giornali e riviste. Tra le numerose partecipazioni in pubblicazioni antologiche preme segnalare: Il fiore delle lacrime, puntoacapo ed. 2020; Distanze Obliterate, puntoacapo ed. 2021; Singolare/molteplice, Premio Bologna in lettere, puntoacapo ed.2022; Breviario del tempo, ed. Di Felice 2023; I giorni invisibili, ed. Il Babi 2023 e Distanze verticali, Macabor ed.2024. Le sue poesie hanno ricevuto svariati riconoscimenti in concorsi letterari  tra cui: il Premio Bologna in Lettere, il Concorso Guido Gozzano, il Premio Lorenzo Montano (nel 2023 finalista con il libro edito Fatti reali immaginari), il Premio Gianmario Lucini, il Premio Chiaramonte Gulfi, il Premio Tra Secchia e Panaro, il Premio Arcipelago itaca. Suoi testi sono stati tradotti in spagnolo da Antonio Nazzaro, per il Centro Culturale Tina Modotti e per le Scuole di Poesia di Cuba (in occasione della trentesima edizione del Festival Internazionale della Poesia dell’Avana).

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