Ester Monachino, Latte di luna. Nota di lettura Franca Alaimo

Bisogna avere fatto esperienza di ogni cosa, vivendo, leggendo, ascoltando con attenzione, per raggiungere una così profonda sapienza. Si ha la sensazione di udire, infatti, nelle parole di Ester Monachino (e non mi sembra che ci sia una sostanziale differenza fra prosa e poesia tale è l’afflato spirituale che le intride egualmente) la voce stessa dell’Anima universale che circola in tutte le creature e le solleva verso il più alto dei significati, che è l’Amore-Bellezza: un unico concetto sommatorio e sublimante, non scindibile se non a costo di una disarmonia.

La mitologia nutre della sua componente immaginativa poesia e prosa, rammentandoci l’ età dell’ infanzia dell’ Umanità, quando il pensiero non procedeva per opposti. Quando reale e immaginario, umano e divino si mescolavano come ancora accade soltanto nella dimensione onirica che comunica attraverso simboli e rovesciamenti di concetti precostituiti.

Ester tesse un cammino di luce e di gioia che sfocia nella celebrazione della poesia e della sua figura retorica per eccellenza che è la metafora, capace di accostare insieme elementi apparentemente distanti, conca in cui “tutto può appoggiarsi: una galassia e una coccinella, una luna ed un passerotto col cuore che pulsa”.

Si potrebbe pensare che il discorso poetico di Ester si svolga all’interno di una sia pure meravigliosa astrazione, se non s’individuassero all’ interno di questa tessitura verbale memorie autobiografiche che rimandano all’ infanzia, ai giochi, ai dialoghi con gli anziani e a uno spazio tipicamente mediterraneo per la luminosità dei paesaggi e la presenza di piante e fiori che lo arricchiscono di forme e aromi. In questo spazio di dei e semidei si celebra il più grande mistero che coniuga mente, anima e corpo, presente e futuro: le nozze fra il femmineo e il mascolino quale figura del ricongiungimento con il divino miracolo creativo, che si rinnova nella Poesia.

Franca Alaimo

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latte di luna

Ester Monachino: “Latte di lunaMedinova edizioni 2024

selezione testi:

Profumava basilico e mentuccia
la scala a chiocciola nelle vie
del sangue. In voi si onorava
il Prodigioso Sogno: la sapienza
di melograno era nel ventre
fatto nido; si piegava l’incanto
del Tempo mentre s’accendeva la Vita.

Profumava piume di rondine
il cuore ventoso dell’occhio: in voi,
la pagina della dinastia aveva verbi
dolorosi ma coniugati con amore
e liberi. Andando incontro alla deità
del mondo, avete tolte le maschere,
il nerofumo della gola, la polvere
dei calzari. Lo specchio era dentro:
voi, il mondo; vostra la deità, vostra
la Bellezza che detta ad occhi aperti.

***

Non cercarmi nella genealogia
delle antenate: loro sono qui,
in questa riva, in quest’infusione
dell’alba nel mio sangue.
Sono qui, come la madre, nell’odore
del pane che onora la grazia
delle nubi; sono qui, nella melagrana
di tutte le figlie che inscrivono
tra i seni il diamante infinito.
Non cercarmi nei crocicchi gravidi
di niente e di silenzi muti, là dove
il piombo non cerca la sua trasmutazione.
Sono qui, nel popolo della Parola
che si fa carne, soglia di canto.

***

Signora della Dedizione, fortezza
delle braccia-estuario quando
gli Amanti, nel miscuglio
d’anime, più non sanno se sono
fiumi o mare; Signora dell’Abbondanza,
che più non si sa come si contiene
in petto tanta folgorazione
d’aria nella combustione,
sei Iniziatrice di Grazia,
volo radioso di una tela dipinta
che non racconta, che non astrae,
che si versa manna saporosa
nella terra creatrice di limpidi occhi.

***

Ti sei vestita d’oro, Dea
di Consapevolezza, per l’aspersione
del tuo sudore di miele
sul fiato, sul brivido del fiato,
foglia-ala solenne, che onora
l’Equinozio di non smarrimento
brace occulta sulle labbra
del Poeta. Per te, strappa il cielo
dal cielo e lo ripone tra le pagine
sempreverdi; per te, danza
svoli di palpebre che fiammano
visioni avanti un nuovo Canto.

***

Ester MonachinoEster Monachino è nata a Realmonte (Agrigento) dove risiede. Ha, al suo attivo, numerose pubblicazioni sia di scrittura poetica che di saggistica nonché due romanzi e un testo di teatro per le scuole. Ha curato la prefazione di diversi volumi in prosa e poesia ed è inserita in numerose antologie poetiche e volumi d’arte. Critici autorevoli si sono occupati dei suoi scritti. Fra gli altri, nel 1986 ha vinto il premio “E. Montale” per l’inedito; nel 1998 il premio “E. Montale” per l’edito con il volume “Un rito di frumento”; nel 1999 il premio “Firenze” con il volume “Dedicato a…”. E’ stata inserita nel programma dell’edizione del 1999 del Festivaletteratura di Mantova. Presso l’Università degli Studi di Palermo è stata discussa una tesi di laurea sulla sua opera dal titolo “La lirica di Ester Monachino: tra effimero ed assoluto”.  Tra le varie opere di critica su di lei va attenzionato il saggio critico “La parola alchemica nell’opera di Ester Monachino” di Stefania Monachino, edizioni AICS. Ha focalizzato particolare attenzione sulla sua poesia,  nel maggio 2009, la trasmissione “Inconscio e Magia – Psiche” (RaiDue).


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