William Carlos Williams: “Danse Russe” (Luisa Zambrotta)

Ci sono cose che a volte si fanno per superare la solitudine, ma che, in compagnia di altri, non si farebbero mai, come ballare nudi davanti allo specchio.
È un’idea condivisa anche da William Carlos Williams in questa poesia, composta nel 1916.

If I when my wife is sleeping
and the baby and Kathleen
are sleeping
and the sun is a flame-white disc
in silken mists
above shining trees,—
if I in my north room
dance naked, grotesquely
before my mirror
waving my shirt round my head
and singing softly to myself:
“I am lonely, lonely.
I was born to be lonely,
I am best so!”
If I admire my arms, my face,
my shoulders, flanks, buttocks
against the yellow drawn shades,—

Who shall say I am not
the happy genius of my household?

Se io, mentre mia moglie dorme
e anche il bambino e Kathleen
dormono,
quando il sole è un bianco disco fiammeggiante
tra seriche nebbie
sopra alberi lucenti,
se io, nella mia stanza a nord,
ballo nudo, grottescamente,
davanti allo specchio,
agitandomi la camicia intorno alla testa
e canticchiando piano per me stesso:
“Sono solo, solo.
Sono nato per essere solo,
e sto benissimo così!”
Se contemplo le mie braccia, il viso,
le spalle, i fianchi, i glutei
contro le tende gialle tirate,

chi potrebbe dire che non sono
il genio felice della casa?

(traduzione di L.Z.)

In questa poesia William Carlos Williams si ritrae da solo mentre danza davanti a uno specchio. È un momento di felicità individuale, incorniciato dalla luce dell’alba.
Mentre il resto della famiglia, compresa Kathleen, la bambinaia, dorme ancora, WCW si ritira nella sua “stanza a nord” e inizia a “ballare nudo”. Dice di muoversi in modo bizzarro, cioè “grottescamente”; tuttavia, questo avverbio, a mio avviso, non suggerisce repulsione, ma piuttosto un ballo dinamico e spensierato. Sembra che non gli importi molto del suo aspetto: questo ballo è fatto solo per puro divertimento.
Ha cercato un momento di solitudine all’inizio della giornata e lo assapora saltellando per la stanza, sottolineando la sua gioia con le parole: “Sono il genio felice della casa“.

Il titolo “Danse Russe”, che in francese significa “danza russa”, potrebbe riferirsi alla famosa e frenetica danza dello “Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij o alla compagnia di danza “Ballets Russes”.
Quest’ultima fu fondata a Parigi nel 1909 dall’impresario russo Serge Diaghilev ed è considerata la compagnia di ballo più influente del XX secolo. Le sue produzioni coinvolsero compositori come Igor Stravinsky, Claude Debussy, Sergei Prokofiev, Erik Satie e Maurice Ravel. Il primo ballerino, il leggendario Vaslav Nijinsky, era acclamato per il suo virtuosismo, l’intensità delle sue interpretazioni e il modo in cui si muoveva, spesso seminudo, con straordinaria sensualità.

Immagine: Vaslav Nijinsky, 1912, dancing the Faun. Photograph by Adolf de Meyer.


8 risposte a "William Carlos Williams: “Danse Russe” (Luisa Zambrotta)"

  1. Riceviamo e pubblichiamo il seguente commento di Antonio Sagredo, che ha avuto problemi a postarlo:

    S. P. Djàghilev (1872-1929). Celeberrimo impresario teatrale. Universalmente noti i suoi Balletti Russi.. /// E a proposito di questi ballettivi è una testimonianza preziosa di Leonid F. Mjasin (francesizzato in Massine; 1896-1979), coreografo e ballerino subentrato a V. F. Nijnskij, sull’attività dei Balletts russes a Roma nel 1917 al Teatro Costanzi (Teatro dell’Opera) nel suo articolo “L’avventura italiana dei balletti russi” sulla rivista teatrale Il Dramma (Anno 45, N.4, gennaio 1969). In questo articolo s’intrecciano i nomi dello stesso Djaghilev con quelli di Picasso e Cocteau (incontri a Piazza Venezia o nell’appartamento di Djaghilev a Corso Umberto), e di Balla che interviene, su richiesta di Djaghilev “di dipingere uno scenario cubista con delle strutture trasparenti coniche e rettangolari. Dipinte in rosso vivo e in blu e illuminate da dietro, queste strutture si accendevano e si spegnevano a tempo di musica. Balla ci spiegò che questi elementi rappresentavano “gli stati d’animo dei fuochi artificiali” (Fireworks) che la musica gli aveva suggerito. Djaghilev in persona diresse i giochi di luce.”Fireworks era “un brillante pezzo sinfonico di Stravinskij composto nel 1908” edera compreso nel programma di Femmes de Bonne Humeur, la cui prima rappresentazione fu data il 12 aprile 1917 al Teatro Costanzi. La compagnia si trasferisce a Napoli per la Stagione del San Carlo. Il viaggio in treno con Picasso (che beve  il Chianti) e Cocteau: parlano tutti d’arte e del balletto; poi a Pompei e Ercolano… questi due  estasiati dagli affreschi e dalle rovine. Massine ci rivela che comprò quadri di Balla, Depero e Carrà non ancora noti. Sui Balletts russes vedi Corsi monografici di Ripellino (su Pasternàk 1972-73, pp. 19,55,173,181; su Mandel’štam 1974-75, pp. 69, 94, 99). //// //// Su questa Berlino russa leggi l’interessante studio: Claudia Scandura, La Berlino russa: 1921-1924, Le Case Editrici – la rivista Europa Orientalis 6 (1987). L’epigrafe di Šklovskij a questo studio recita esattamente lo spirito della città tedesca: “È difficile descrivere Berlino. Non l’afferri”. Ma leggi pure il breve saggio, II Teatro delle miniature nella Berlino russa – Un teatro nel teatro dell’emigrazione, [in: Europa Orientsalis 19 (2000):2; pp. 295-313] della slavista Michaela Böhmig  per avere un quadro esemplare a tutto spiano, preciso, puntiglioso, appassionato!; sono riferiti in questo saggio non solo i rapporti artistici fra i vari protagonisti nel campo delle arti figurative e teatrali, ma pure le varie rappresentazioni, le sceneggiature, le scenografie ecc. che si inter-scambiavano. La Berlino degli anni ’20 era stracolma di russi – si dice 100.00 – (fa testo la testimonianza diretta nei sei volumi di Erenburg Uomini, anni, vita, Editori Riuniti; e quella di  J. Dobrovolskaja  in  Lilja e le altre, ed. Tartaruga, 1996

    Piace a 1 persona

  2. An interesting poem Luisa and one that evokes the image from the line…Dance like nobody’s watching, attributed to a variety of people including Mark Twain, Satchel Paige, and William Purkey. Often, dancing with wild abandon is good for the soul. Happy Sunday Luisa. Allan

    Piace a 1 persona

Lascia un commento