Plinio Perilli: HOLLYWOOD ODIOSAMATA (2) – Frank Capra: duro spaccato sociale e commedia rosa

 

 

2 – Frank Capra: duro spaccato sociale e commedia rosa

Ma al di là dell’escamotage più estremo e radicale della favola, fu proprio in realtà la Commedia la via più praticata per usare, sdoganare, diremmo, tutta la tavolozza verista a disposizione; e comunque espletare, cavalcare un agile e lieve tentativo, almeno, di parodiare l’insopportabile realtà, irridere i deprecati luoghi comuni…

Frank Capra, ripetiamo, accordava perfettamente impegno e satira, duro spaccato sociale e commedia rosa, piglio ed happy end… Accadde una notte (1934) ne fu forse l’esempio più felice, la formula più briosa e calzante. Ricorda Pietro Bianchi, in piena e drammaticissima guerra, nell’agrodolce svago estivo del 14.8.1942, giovane cineasta alle prese coi “Vecchi film”: “Generalmente i locali all’aperto hanno una grande
simpatia per i film di Capra. In ottime copie si rivedono così quelle operette dall’apparenza americana, ma dalla mentalità, dal sentimento italianissimi. Il tempo non ha per nulla sciupato le delicate situazioni di Accadde una notte o la svagata ironia del signor Deeds. Tutt’altro: malgrado la frangetta di Claudette Colbert e l’arcaica aria anteguerra, Accadde una notte è più vivo di quando nacque, protetto da un dio ironico e affezionato alle vicende sentimentali.”

Dio ironico e sentimentaloide, enormemente riverito anche dalle deliziose sentenze ciacolanti di Orson Welles intervistato da Peter Bogdanovich (sì, il regista melanconico, e goloso cinefilo de L’ultimo spettacolo, Ma papà ti manda sola?, Paper Moon…):

–         Cosa mi dici di Frank Capra?

–         Enorme abilità – ma sempre addosso questo sentore dolciastro da Saturday Evening Post…

–         I suoi film hanno un ritmo incredibile.

–         Vero? Ho rivisto Mr. Smith va a Washington (Mr. Smith Goes to Washington) alla televisione, poco tempo fa. Quel cast! Prova a immaginare una commedia, oggi, con una troupe di attori così! E come dicevi tu, la rapidità! Com’erano più veloci le commedie quando i registi arrancavano sotto la terribile sferza di produttori che continuavano a dirgli “sbrigati”. La prestazione di Jimmy Stewart è al di là d’ogni elogio.

(da: Plinio Perilli  Costruire lo Sguardo “Storia Sinestetica del Cinema in 40 grandi registi” Mancosu, Roma, 2009)

© Plinio Perilli, casa editrice Mancosu (Roma), 2009
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6 risposte a "Plinio Perilli: HOLLYWOOD ODIOSAMATA (2) – Frank Capra: duro spaccato sociale e commedia rosa"

  1. Eccoci al secondo appuntamento con Hollywood Odiosoamata tratto dal libro di Plinio Perilli Costruire lo Sguardo.
    I migliori registi del cinema classico di Hollywood vengono dall’Europa (Lubitsch, Sirk, Wilder, Lang e Hitchcock) e questo è senz’altro il caso di Frank (Francesco) Rosario Capra che lascia la Sicilia ancora bambino. Certo, si forma negli Stati Uniti, e per molti aspetti il suo cinema incarna l’uomo medio americano (era tra l’altro un fervente repubblicano anticomunista), ma come molti dei suoi colleghi che avevano lasciato l’Europa, porta una capacità “incantatrice” sconosciuta a registi come Ford, Hawks e Welles.
    Abele

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  2. Rivedere stralci di quei vecchi film fa scattare un che di benevola accoglienza.
    L’analisi del tessuto sociale portata alla ribalta attraverso storie leggere e immagini a volte esilaranti.
    Il tutto appare modernissimo per i tempi in cui furono girati, in effetti furono i primi passi verso la futura rappresentazione della vita.
    Da allora diventa filmabile ogni vicenda, gesto, espressione del viso, da quegli anni ad oggi ci si è ispirati a quei modelli.
    I simbolismi mediati dall’ironia sono stati fondamentali per gli anni seguenti, fino ai giorni nostri.

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  3. Questa scena qui presentata ha un che di semplice, naturale, con un filo di malizia talmente sottile da suscitare più la tenerezza. E quella carota raspata e mangiata, alla fine, diventa la condensazione del disagio dei due poveracci alla ricerca del passaggio. A lei i tacchi alti dovevano anche fare un gran male. Mi piacciono tanto questi vecchi film, anche se talora sono “dolciastri”, come scrive l’autore. Un po’ di quella dolcezza ci fa bene. La rapidità e l’esasperazione delle circostanze narrate da Capra mi è sempre piaciuta, mi bevevo quel poco che trasmettevano in televisione. Accadde una notte è un capolavoro dove il sentimentalismo viene ridimensionato dall’ironia. Come se il regista dicesse: e mica facciamo sul serio…

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  4. Ciao Cristina e Mimma. C’è tutta una libertà espressiva, una voglia di esplorare il mezzo, nel cinema dei primi anni del sonoro, che contagia; un incanto da cui neanche il sentimentalismo riesce a distoglierci.
    A presto
    abele

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