Di spleen esiste anche il plurale, spleens, che li ho sempre immaginati come il blues; la differenza è quella tra un poeta romantico e un cantante afroamericano. E Spleen lo immagino un blues. Non so se Fernando ha una bella voce, immagino di sì, quella con cui scrive è notevole, ma SimilTeatro – Gli Schiaccianoci è degna di De Gregori o Capossela
Camminare sotto cieli sotto vuoto
con la stampa dello Zeppelin
che pesa sulla testa
Embryo ci fa mettere da parte la chitarra, si fa poesia centellinata mentre Termini Metrocaos ci rivela il Fernando ironico che alla poesia riconosce un sano valore ludico. E poi il Fernando “Pessoa”, l’urlo di Fernando, e per concludere una deliziosa canzonetta delle stelle…
cosa chiedere di più?
thanks
abele
Eh sì, Fernando ha una vena poetica davvero “versatile” e ricca di briosa fantasia. E’ un autentico piacere leggere i suoii testi donati come una manciata di coriandoli.
Giovane, leggero e ironico lo sguardo di Fernando!
Come coglie le voci Abele…,mi ritrovo nei suoi accostamenti della voce di Fernando ad altre voci. Ho un debole per “SimilTeatro – Gli Schiaccianoci”! ma anche per le stelle finali. sarà che una delle mie canzoncine infantili (oltre a piove piove), è “stella stellina” 🙂
Grazie Margherita!!! “Similteatro – Gli schiaccianoci” è nata sotto quello che sembrava essere un temporale estivo, ma furono solo lampi e tuoni, pensando alla vita di città, lontana in quel periodo. La canzonetta delle stelle è nata mentre leggevo le poesie di Garcìa Lorca. 🙂
Ho letto con interesse le poesie di Fernando. Mi entrano dentro, mi lasciano sensazioni. Sono tremendamente contemporanee, nella forma, nello stile, nel contenuto; eppure rievocano domande arcaiche, scavano nella storia del pensiero e del sentire umano – si trasformano in senza-tempo. Secondo me, secondo il mio umilissimo parere, sono di valore, di grande valore. Fernando parla con le parole giuste e scrive poesia con i versi giusti.
Cinzia
Fernando. Oramai quando mi appresto a una lettura nuova ho imparato a non attendermi esattamente quello che già ho sperimentato precedentemente tra i suoi testi. Questa è diventata la costante. Rosaria ha parlato di una manciata di coriandoli. Sì, credo che la si potrebbe anche definire così, perché quella costante è espressione di leggerezza e malinconia insieme, atto sospeso tra la provocazione e voglia di accostarsi alla densità delle cose attraverso un progredire ammiccante ma anche di sfida. Fernando si accosta ai temi, alle atmosfere apparentemente senza timore, ne smonta i tasselli, distingue le rarefazioni, con la vivacità di una mente piena di fantasia, in libera colata; non vi è sensazione di vincolo imposto nello spendersi, eppure tutto rientra in una rigorosa pulizia e musicalità, attenzione per la forma, che s’impongono per la naturalità impossibile da non notarsi. Ecco, la sensazione che la parola, in lui, fluisca facile, senza fatica, puramente, si accompagna all’idea di un atteggiamento di sincerità completa verso la propria interiorità e capacità del gesto artistico. Non è facile combinare prodigalità immaginifica e allo stesso tempo mantenersi lucidi e sensibili nella disposizione del verso. Coriandoli, ma anche sorprese dal cilindro, con dolcezza… come la sua ultima “canzonetta delle stelle”. L’incontro con la magia di quest’occhio sul mondo porta una sensazione di possibile positività, di speranza. Leggendo Fernando non si cade in un buco nero d’indefinibile, piuttosto si avanza aggrappati alla certezza che fin quando si sarà capaci di sorridere, trasformare l’ineluttabile in una via d’uscita appena dietro l’angolo, è una variabile a portata di mano… o, appunto, di lettura. Belle tutte ma “SimilTeatro – Gli Schiaccianoci” e “Trattati da bambini da imboccare” vorrei sottolinearle.
Ringrazio Abele per avermi dato modo di sfogliare e leggere i tuoi versi.
scarico l’ebook. sono poesie elicoidali, avvolgenti, di una maturità fuori dal comune.
grazie Fernando.
Buone feste
Hai presente quei video musicali dove su un unico piano un personaggio apre una porta e passa in un’altra stanza senza che i presenti si accorgano di lui, hai presente? ecco quello. Tutto è raccolto e mai stravolto, con garbo e ottima vista, Intuizioni anche geniali e picchi stupendi dove si rimane incagliati a dondolarsi sperando che tutto finisse li.
Bravissimo.
Di spleen esiste anche il plurale, spleens, che li ho sempre immaginati come il blues; la differenza è quella tra un poeta romantico e un cantante afroamericano. E Spleen lo immagino un blues. Non so se Fernando ha una bella voce, immagino di sì, quella con cui scrive è notevole, ma SimilTeatro – Gli Schiaccianoci è degna di De Gregori o Capossela
Camminare sotto cieli sotto vuoto
con la stampa dello Zeppelin
che pesa sulla testa
Embryo ci fa mettere da parte la chitarra, si fa poesia centellinata mentre Termini Metrocaos ci rivela il Fernando ironico che alla poesia riconosce un sano valore ludico. E poi il Fernando “Pessoa”, l’urlo di Fernando, e per concludere una deliziosa canzonetta delle stelle…
cosa chiedere di più?
thanks
abele
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Grazie infinite a te Abele per il tuo magnifco commento e per l’ospitalità!!!!
Fernando
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Belle. Molteplici…
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Grazie Pasquale!!! 🙂
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Eh sì, Fernando ha una vena poetica davvero “versatile” e ricca di briosa fantasia. E’ un autentico piacere leggere i suoii testi donati come una manciata di coriandoli.
Un saluto,
Rosaria
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Grazie mille Rosaria!!! 🙂
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Giovane, leggero e ironico lo sguardo di Fernando!
Come coglie le voci Abele…,mi ritrovo nei suoi accostamenti della voce di Fernando ad altre voci. Ho un debole per “SimilTeatro – Gli Schiaccianoci”! ma anche per le stelle finali. sarà che una delle mie canzoncine infantili (oltre a piove piove), è “stella stellina” 🙂
Ciao
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Grazie Margherita!!! “Similteatro – Gli schiaccianoci” è nata sotto quello che sembrava essere un temporale estivo, ma furono solo lampi e tuoni, pensando alla vita di città, lontana in quel periodo. La canzonetta delle stelle è nata mentre leggevo le poesie di Garcìa Lorca. 🙂
Fernando
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che grande vena poetica, mi piace perchè sa ben coinvolgere..
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Grazie mille Roberto!!! 🙂
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una carezza visionaria plasma il tempo di Fernando…quasi un ritratto di Dalì in ogni verso…
veramente notevole.
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Grazie confessiogoliae!!! Addirittura Dalì?? No, è troppo! ti prego!!!
Grazie Grazie Grazie!!! 🙂
Fernando
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Ho apprezzato molto le tue poesia, per le invenzioni linguistiche e di immagini,
hanno nello stesso tempo un certo peso e una certa leggerezza.
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Grazie Giancarlo! 🙂
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Ho letto con interesse le poesie di Fernando. Mi entrano dentro, mi lasciano sensazioni. Sono tremendamente contemporanee, nella forma, nello stile, nel contenuto; eppure rievocano domande arcaiche, scavano nella storia del pensiero e del sentire umano – si trasformano in senza-tempo. Secondo me, secondo il mio umilissimo parere, sono di valore, di grande valore. Fernando parla con le parole giuste e scrive poesia con i versi giusti.
Cinzia
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Ciao Cinzia! Grazie! 🙂
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Un’altra bella prova. C’è sempre una ironia di fondo nei suoi testi ed è tutto acume di chi conosce bene i suoi strumenti.Bravo
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CIao Vincenzo! Grazie! 🙂
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Fernando. Oramai quando mi appresto a una lettura nuova ho imparato a non attendermi esattamente quello che già ho sperimentato precedentemente tra i suoi testi. Questa è diventata la costante. Rosaria ha parlato di una manciata di coriandoli. Sì, credo che la si potrebbe anche definire così, perché quella costante è espressione di leggerezza e malinconia insieme, atto sospeso tra la provocazione e voglia di accostarsi alla densità delle cose attraverso un progredire ammiccante ma anche di sfida. Fernando si accosta ai temi, alle atmosfere apparentemente senza timore, ne smonta i tasselli, distingue le rarefazioni, con la vivacità di una mente piena di fantasia, in libera colata; non vi è sensazione di vincolo imposto nello spendersi, eppure tutto rientra in una rigorosa pulizia e musicalità, attenzione per la forma, che s’impongono per la naturalità impossibile da non notarsi. Ecco, la sensazione che la parola, in lui, fluisca facile, senza fatica, puramente, si accompagna all’idea di un atteggiamento di sincerità completa verso la propria interiorità e capacità del gesto artistico. Non è facile combinare prodigalità immaginifica e allo stesso tempo mantenersi lucidi e sensibili nella disposizione del verso. Coriandoli, ma anche sorprese dal cilindro, con dolcezza… come la sua ultima “canzonetta delle stelle”. L’incontro con la magia di quest’occhio sul mondo porta una sensazione di possibile positività, di speranza. Leggendo Fernando non si cade in un buco nero d’indefinibile, piuttosto si avanza aggrappati alla certezza che fin quando si sarà capaci di sorridere, trasformare l’ineluttabile in una via d’uscita appena dietro l’angolo, è una variabile a portata di mano… o, appunto, di lettura. Belle tutte ma “SimilTeatro – Gli Schiaccianoci” e “Trattati da bambini da imboccare” vorrei sottolinearle.
Un carissimo saluto a tutti, Doris
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Grazie Doris! Fai dei commenti straordinari… Scavi fino all’osso e intuisci le trame segrete di ognuno senza sbagliare mai!
Grazie, grazie, grazie! 🙂
Fernando
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Ringrazio Abele per avermi dato modo di sfogliare e leggere i tuoi versi.
scarico l’ebook. sono poesie elicoidali, avvolgenti, di una maturità fuori dal comune.
grazie Fernando.
Buone feste
cristina
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Ciao Cristina! Grazie!
Tanti auguri anche a te! 🙂
Fernando
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Hai presente quei video musicali dove su un unico piano un personaggio apre una porta e passa in un’altra stanza senza che i presenti si accorgano di lui, hai presente? ecco quello. Tutto è raccolto e mai stravolto, con garbo e ottima vista, Intuizioni anche geniali e picchi stupendi dove si rimane incagliati a dondolarsi sperando che tutto finisse li.
Bravissimo.
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Wow Romeo! Grazie!
A presto e buone feste! 🙂
Fernando
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