Testo e musica fusi in tenero equilibrio. Il colloquio che Simonetta osserva di se stessa diventa canto antico, che avanza e recede di una marea interiore a raccontare di doni e perdite. Il modo di dire le cose di Simi, desolato e potente nella crudezza del vero che si dona, qui si addolcisce, diluisce in melodia, triste con qualche tono da fiaba (il paggio).
Si fa sempre più incisiva la poesia di Simy e si avverte anche il felice momento creativo, gemme da raccogliere…
grazie
Abele
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“ché le mie gambe hanno vissuto di spine uguali”.
molto, molto bella questa poesia, e la musica è davvero adatta al contesto, secondo me.
brava.
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una parola che percorre e avanza liquida, fino alla dissolvenza
davvero bella, grazie
Elina
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un giorno mi ricorderò di me, e riuscirò ad essere.
abele caro, e voi carissimi, grazie dell’attenzione.
simy
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Testo e musica fusi in tenero equilibrio. Il colloquio che Simonetta osserva di se stessa diventa canto antico, che avanza e recede di una marea interiore a raccontare di doni e perdite. Il modo di dire le cose di Simi, desolato e potente nella crudezza del vero che si dona, qui si addolcisce, diluisce in melodia, triste con qualche tono da fiaba (il paggio).
Ciao Simi, un abbraccio
Doris
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incantata!
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Di un’innocenza disarmante e pura… Bellissima musica
e bellissimo il tuo commento, Simonetta:
“Un giorno mi ricorderò di me, e riuscirò ad essere.”
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