Si condensa
nei confini netti
di una terra
arida di zolle
la notte,
coi solchi chiusi
alle falesie,
dove il mare
fa da ponte
all’universo.
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NEOBAR 
“dove il mare
fa da ponte
all’universo.”
come pochi versi bastano a un Poeta per significare l’immenso.
cb
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un ponte da attraversare.
mm
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di un gran fascino, l’allusione mare-universo, la trovo fantasmagorica..
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Deve essere stato davvero Bello questo Recital! Spero di poterlo vedere a Roma…
Un caro saluto,
Rosaria
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Un testo esemplare! L’impressione è quella di trovarsi al confine tra due mondi, sul punto di varcare la soglia… Metafisica della bellezza e del mistero, la poesia riporta ad una sua eloquente semplicità, costruita però attraverso un labor limae di tutto rispetto. Condivido l’attitudine speculativa, propria dei versi, e il senso del meraviglioso che ne deriva. Un apprezzamento sincero e pieno! Marzia Alunni
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splendida!
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Bella anche la recita, un oggetto solido di terra e di notte, forse un pensiero, che si scioglie nel mare come nell’universo.
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Ho letto e riletto e desiderato questa poesia, sì l’ho desiderata. Ho desiderato di averla scritta.
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un grazie di cuore :)))
abele
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E per qualche momento ci sono stata lì su quel ponte, varcando confini inaccessibili, proiettata in altro universo immaginifico che i versi hanno reso tangibile.
Grazie per il volo.
frantzisca
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Mi ripiace 🙂
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