Una risposta a "Augusto Benemeglio: Raffaele La Capria"
“Se andiamo a guardare tutta la storia della nostra letteratura scopriamo che in fondo i romanzieri che valgono davvero sono pochi. E’ possibile che ci sia una natura in noi che non è fatta per il romanzo. Il romanzo ha sempre al centro una coscienza che s’interroga, ma che s’interroga veramente, senza mediazioni, e s’interroga su questioni di vita e di morte, rischiando la vita e la morte… Noi italiani siamo accomodanti, siamo abituati a farci sempre perdonare i nostri peccati, ci sono poche possibilità di riuscire a creare un vero romanzo”.
Condivido quanto dice La Capria (auguri!) in questo ritratto/intervista curato da Augusto, di grandi romanzieri ne abbiamo avuti pochi. Nell’Ottocento, il secolo del romanzo, i nostri si son dati ai libretti d’opera. Hanno poi, a partire dal secondo dopoguerra, scritto con il cinema negli occhi. Forse si’, gli esiti piu’ belli sono venuti dai racconti, e come racconti lunghi leggo i romanzi dei nostri migliori (Moravia, Calvino, Sciascia, Tabucchi…).
“Se andiamo a guardare tutta la storia della nostra letteratura scopriamo che in fondo i romanzieri che valgono davvero sono pochi. E’ possibile che ci sia una natura in noi che non è fatta per il romanzo. Il romanzo ha sempre al centro una coscienza che s’interroga, ma che s’interroga veramente, senza mediazioni, e s’interroga su questioni di vita e di morte, rischiando la vita e la morte… Noi italiani siamo accomodanti, siamo abituati a farci sempre perdonare i nostri peccati, ci sono poche possibilità di riuscire a creare un vero romanzo”.
Condivido quanto dice La Capria (auguri!) in questo ritratto/intervista curato da Augusto, di grandi romanzieri ne abbiamo avuti pochi. Nell’Ottocento, il secolo del romanzo, i nostri si son dati ai libretti d’opera. Hanno poi, a partire dal secondo dopoguerra, scritto con il cinema negli occhi. Forse si’, gli esiti piu’ belli sono venuti dai racconti, e come racconti lunghi leggo i romanzi dei nostri migliori (Moravia, Calvino, Sciascia, Tabucchi…).
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