Incipit (Flavia Schiavo) – Bartleby lo scrivano

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Herman Melville (1819-1891)

Bartleby lo scrivano
Sono un uomo piuttosto anziano. La natura della mia professione, negli ultimi trent’anni, mi ha portato ad aver contatti fuor del comune con ciò che si direbbe un interessante ed alquanto singolare genere di individui, dei quali fino ad ora, ch’io sappia, nulla è stato scritto: mi riferisco ai copisti legali, ovvero agli scrivani. In gran numero ne ho conosciuti, sia per pratica di lavoro che a titolo personale, e, quando volessi, potrei narrare svariate storie, che forse farebbero sorridere le persone benevole, e forse farebbero piangere le anime sentimentali. Ma rinunzio alla biografia d’ogni altro scrivano per pochi momenti della vita di Bartebly, che fu scrivano, il più stravagante di quanti abbia mai veduto, o di cui abbia avuto notizia.

Bartleby the Scrivener
I am a rather elderly man. The nature of my avocations for the last thirty years has brought me into more than ordinary contact with what would seem an interesting and somewhat singular set of men, of whom, as yet, nothing that I know of has ever been written – I mean the law-copyists, or scriveners. I have known very m
any of them, professionally and privately, and, if I pleased, could relate divers histories at which good-natured gentlemen might smile and sentimental souls might weep. But I waive the biographies of all other scriveners for a few passages in the life of Bartleby, who was a scrivener, the strangest I ever saw or heard of.

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Bartleby, the Scrivener (eBook)


3 risposte a "Incipit (Flavia Schiavo) – Bartleby lo scrivano"

  1. Grazie a Flavia per questo incipit memorabile.
    Amo “Bartleby”, grazie anche alle lezioni di Gianni Celati all’Università. Da allora, quando leggo Celati, che ha tra l’altro tradotto il racconto di Melville, mi succede inevitabilmente di trovare qualcosa di Bartleby nei suoi personaggi, individui “muti” e anonimi, rintanati nella loro r-esistenza quotidiana.
    Del racconto mi ha sempre affascinato la libertà che Melville lascia al lettore di immaginare i personaggi, sia attraverso la voce narrante, che appartiene a un uomo rappresentante dell’ordine precostituito con il quale è facile immedesimarsi, che grazie al mistero che emana la figura di Bartleby, del quale non sappiamo niente ma fin da subito sentiamo “dentro”, abitare da sempre il nostro inconscio.
    Abele

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