
1
A cavallo
dondolo
perdutamente
sfrenato
Intero
parzialmente
scremato
bolliva
Assicurata
ops raccomandata
di tacco
tabacco sul tav
No tav
no carne
no pesce
né
Sul finire
boccheggia
la luce
la reggia.
*
2
Accanito
il fumatore
scossa
e scorza
di’ che ti piace
prima
altri no
network
appesi
clinicamente
cronica
cranica
in gara
in tanica
tunica
sul filo di lana
per certo
ascolti
guardi
divaghi.
*
3
Quadro
più a destra
profondità
caduto
inusitato
il gomito
ventre
ti chiudi
hai smalto
denti
unghie
mangiato
lenta
digestione
l’ustione
il sole e il mare
anche le ore
smosse
abbandonate
attendere.
*
4
Ho saputo
persa
prima
soffiata
togli anche
nel buio
ricresce
la luce
eri lì triste
gramigna
in festa che
ghirlande
hai scelto
voltato
rincorrevi
guardava
le dita incastrate
nell’aria
inciampata
scioglieva.
*
5
Calda
gallina vecchia
giuggiole
buon
stopposa
mi areno
neanche il tempo
scorre
tracotanza
vivi
e lascia
altri
muovi le dita
le stesse
nel naso
graffiano
incagliata
sputazzi
parli
sputazzi.
*
6
Sul collo
spellato
solleva
salta il callo
appare prima
dopo il respiro
il filo
la roba
le scale
di rientro
non poggia
il tallone
tenera la
distesa
girare persa
nel cerchio
oggi sembra peggio
passato
la nostalgia
i pomodori.
*
7
Fugate
non solo
pianelle
i piedi scalzi
i falchi stesi
dentro il sole
la vita
il melanoma
di tutta un’erba
la luce
ti copre
pretende
demolire
infine
il tuo contesto
detesti
diresti poi
baciare
vociare
per dio.
*
8
Il maestrale
lame
di filo
di derma
alcuni anni eppure
spessi
marginali
ricamati
fosfati
poli
distratti
il quotidiano
una sera
una notte
una mattina
devolute
valuta tiene
il fermo
disossato
accosti.
*
9
Richiamare le gambe
carpiato
in terra
arpionato
cristo
le spine
non spingono
i solitari
precipitare
un po’ mollare
tanfo
più del tonfo
disgrega
non corregge
diminuito
svilito
il sogno
rincorre
il vento
sorregge.
*
10
La seppia
consumata
parlavi
d’un fiato
alle trombe
alle macchine
allo stadio
allo specchio
rifilato
lo sguardo
rincorreva
anche seduto
il cerchio
senza lucchetto
perfetto
prosegui
di sbieco
riecco
il cielo
eccome.
*
11
La molletta
da labbro
a slabbrare
il bucato
questo in giornata
forata
giurata
e poi la fine
il resto
mancia *
uguali
d’odore
non rifondo
cieco
fiordo
bordo
scheggiato
anche l’occhio
che mi guardava
spaurito.
* mancia = macchia – (sardo)
*
12
Marea
mai ignota
antiruggine
duodeno
che scaldi
alti i vetri
trielina
lenitiva
sul banco
arabico
cento per cento
riscaldato
la catena
del freddo
dop
doc
eccomi
di origine
controllata
immobile.
*
13
Glutine
anche inguine
linguine
impasto
il casto
infuriato
cariato
puzzava
a peste
a paste
a pastis
divenivi
smesso il sole
indossi la luna
eppure
pendevi
su tutte
le labbra
manco a dirlo
a farlo.
*
14
Mentre
già
ornava
dimenticato
il sentiero
gonfio
di reni
spezzate
piante
carboncino
disegnava
dissipato
sincopato
anche il popolo
danzava
il fruscio del rogo
anche lui
rogor
nascondeva
le foglie al vento.
*
15
La terra
mangia
se stessa
indigesta
angina
sospetta
la vita
non la guarda
risale
in parte
non chiedeva
stare
da lontano
eppure
a epurare
molti e santi
il punto
nasceva
nascosto
e rotolava.
*
16
In serie
si allontana
intravisto
ai calcagni
attenzione
l’antiazione
calcifica
classe e politica
la fica
la gnocca
la patata
la fregna
l’attraversamento
verticale
simboli
da in_crociare
se si asciuga
annulla la scheda
invalida voto
e scroto.
L’ha ribloggato su RIDONDANZE.
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