“Non disprezzate la sensibilità di nessuno.
La sensibilità di ognuno è il suo genio”.
[Charles Baudelaire]
Ascoltate ad esempio il Bolero.
Prende l’avvio
dell’andamento che coinvolge,
rincorre e ghermisce
e poi rilassa la corrente
nel lago del deliquio
che tracima poco a poco.
Il cuore sorride e si rilassa
poi riparte
all’andamento che coinvolge
cattura, ghermisce.
Ti prende come la madre
da dietro alla vita
che mentre corri bimbo ti avvicina
e ti stringe al petto.
(Il respiro decresce e si confonde con il suo,
si fa calmo in armonia.
La sensibilità dell’uomo
in seno alla terra è il genio,
ch’è sintonia volendo,
con il mondo …
Dal sovra-eccitarsi il genio
sovra-stimolato si dipana
e la ragione si fa fuoco,
intuito d’intessuta rete
catturata negli istanti.
Dimentico sé stesso,
è simbiosi piena e confusione
fluido incessante e regolato
al cuore. Atrio per atrio,
ventricolo per ventricolo,
sinapsi violentata al ritmo,
fissità a scatti saltellante;
come i gatti che d’istinto
sospettosi s’avvicinano
o fuggono impauriti.
Fuggire è necessario,
per non appassire poi morire
come d’inverno fanno gli alberi.
Fernando Della Posta – 28/05/2014