Felicità Felicità maniaca,
che ne faremo io della mia anima,
Lei della gioventù sua cagionevole?
Lei ch’è tutto il mio cuore e la mia vita
Dove sarà a quest’ora – forse piange…
Oh, se è fuori con questo tempaccio
da che storie – troppo umane – rincasa?
E se è dentro
e non dorme per questo ventaccio,
Si figura felice a tutti i costi?
Si dice:
Tutto, fuor che il mio cuore
resti così incompreso?
Oh riguardati, te ne scongiuro,
poveraccio d’un cuore alle strette
oh languori fra i pianti Tu miseria
Questa miseria di volere essere
la nostra donna
Strapaese Famiglia
Case nere di notte
Vento freddo
In convento in convento…
***
La felicità è nel differirla, non nell’averla.
Nell’averla c’è la noia di averla avuta.
L’infelicità non è infelice, così come la felicità non può esser felice.
c.b.
Quanto ai tenaci scritti in cartapesta: “meta-teatro nel teatro”, “tragedia della parola” (delle parole), “dramma della paternità” (mai così frustrata e negletta), il “rifiuto (ottuso) dell’amore”, “l’attenzione morbosa” (incongrua) del non-eroe riservata alla fragilità incestuosa di sua madre, la criminalità gratuita e disinvolta (disintegrare stupide comparse e un vecchio incauto, senza profitto alcuno, fuoritema), sono soltanto sintomi allarmanti d’una patologia che, non a torto, ha interessato la psicoanalisi (che il bardo inglese ne sia il fondatore?)
c.b.
Kate, aspettami qui un momento. E’ per la tomba di mio padre che è stato assassinato, sai?, pover’uomo! Poi ti racconto… Un attimo: il tempo di cogliere un fiore… chissà… servirà da segnalibro quando rileggeremo il mio dramma e saremo costretti a interromperlo per baciarci
da Hamlet Suite (Shakespeare – Laforgue) di Carmelo Bene.

Carmelo Bene sa dondolarti tra i cactus.
"Mi piace""Mi piace"