La Falla Oscura di Paolo Castronuovo.
Titolo: La Falla Oscura
Autore: Paolo Castronuovo
Editore: Castelvecchi anno 2018
Citazione preferita: “La Falla Oscura. La falla piena di vuoto che tutti abbiamo dentro, che ci risucchia e ci incurva nella grande depressione dello stomaco, pronta a vomitare la nostra anima, il nostro corpo.”
È un bel leggere, così come è evidente il tentativo di Paolo Castronuovo, col suo ultimo lavoro, La Falla Oscura, di superare molti degli stilemi, se non proprio tutti, propri della narrativa italiana, e non solo. Uno su tutti la sindrome da bel raccontino ben fatto e ben scritto.
Paolo ha iniziato come poeta, e soltanto un poeta visionario poteva comporre (non scrivere, è diverso), un libro così, senza padrini e quasi senza precedenti nella narrativa recente italiana.
Questo libro NON È quanto un lettore da ombrellone si aspetti o speri di trovare, già solo per questo motivo un lavoro degno di essere cercato, trovato e letto con attenzione. Specie nella discontinuità ondulatoria di un lungo viaggio in treno, quando l’unica distrazione è un finestrino con il panorama rigato dal movimento, e i tempi sono almeno tre, quello fuori, quello in vettura e quello dentro.
Dentro è importante, perché tutto il libro è narrato in prima persona. La Falla Oscura, che può anche essere o non essere un buco nero, è un costante portarsi avanti del pensiero del protagonista/narratore attraverso una completa mancanza di spazio, tempo, ordine.
Avvicinabile a quel capolavoro della cinematografia di tutti i tempo che è Memento, il film di Cristopher Nolan. La differenza tra il protagonista del film e il soggetto narrante nel lavoro di Castronuovo è unica e fondamentale. Il protagonista del film ha perduto ogni traccia di memoria breve, l’Io narrante invece sviluppa tutta la NON trama del libro utilizzando la propria memoria breve, momento che confonde altri momenti, con una scrittura davvero surreale e fluente, a tratti direi quasi automatica.
Il libro inizia con l’uomo che si rade e poi si getta sotto, ed è diviso in tre capitoli “Diario psichiatrico”, “Sconfinamento”, “Missione”: scritture d’artista dissociato e volto verso l’autodistruzione. Così pare e appare questo Io Narrante. Corpo e Mente corrono in direzioni parallele ma opposte, il Pensiero che generano è la narrazione stessa, finché l’intera terra non si ferma e il tempo non c’è più. La Falla Oscura è questo, il non luogo ancora non esplorato, ma condivisibile, in ognuno di noi. Una narrazione che alla fine viene rinvenuta fisicamente, ma il narratore non c’è più.
Kafka e Pirandello annuiscono pensierosi, divertiti e riconoscenti.
Quel Nulla è mai esistito, o quasi, conclude. Anche qui (senza spoilerare nulla, per carità) potrei citare il protagonista de Il Gabinetto del Dottor Caligari un film del 1920 di Robert Wiene.
La novità più consistente, tra le altre, è proprio nella filmicità, (mi si perdoni il neologismo) che pervade la narrazione, fatta di surrealismo e impressionismo.
Il libro è divertente, di facile lettura, ma per nulla leggero: a parer mio offre molto su cui riflettere. Nuovo per questo paese e, come ho già avuto modo di anticipare all’autore, un gran bel leggere. Ogni cosa non è al suo posto, e non ha posto.
Consiglio pertanto i lettori di metterlo in cima alla lista dei desideri.
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PAOLO CASTRONUOVO è poeta, scrittore, editor. Tra le sue opere in prosa e poesia troviamo: Labirinti (2009); Filo Spinato (2010); Ambaradan (Libro d’Artista, 2014); Streghe Ignifughe (2014); Labiali (2016); L’insonnia dei Corpi (2018); La Falla Oscura (2018). È presente in numerose antologie e in varie riviste e blog letterari. Nel 2011 ha vinto il premio nazionale di poesia Corpo di Donna. È stato giurista di premi di poesia e cinema. Alcune sue poesie sono state tradotte in polacco e spagnolo. Collabora con case editrici come editor e redattore.
davvero un bel libro
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