Was Poe Afraid – Andrea Schroeder (2016)

E’ tratta da Void terzo album della cantante tedesca Andrea Schroeder, uscito nel 2016. La canzone si basa sul fascino delle parole, il testo è sontuoso ed efficace, e su un cantato altrettanto suggestivo. Fateci caso, l’arrangiamento è semplicissimo per quanto orecchiabile, giocato com’è su una sezione ritmica con pianoforte che propone quasi sempre lo stesso giro di note. Chi ha detto che la bellezza non è nella semplicità?

Poe aveva paura

Su queste stesse strade di mattoni
Di Baltimora, stasera
Poe aveva paura

Paura degli occhi fluorescenti dei cani
Il riflesso del corvo, i ratti sfuggenti
Attraverso la segatura nel mercato di Hollins
Un odore di marciume e di tela ruvida come una pelliccia

Paura degli scarafaggi, malattia della povertà
Forte frastuono di boom box dalle crepe nei muri
Poveri che tirano carretti pieni di verdura
Su Greene Street, sovraccarica di avidità

Poe aveva paura

Paura del fitto cielo sopra la porta della taverna nebbiosa
Sul mantello cremisi tempestato di nuvole di Cross Street
Passando dalla collina alla baia di acqua scura che si increspa

Impaurito dalle statue con le cappe del poeta di ferro che scorre
In estasi formale e spirito vuoto fuso
Guardare in basso su quelli animati
Camminare e parlare passate vecchie porte

Poe aveva paura

Debilitato dal vino, dalle droghe, dalle cantine
Della colpa frattale sul bagnasciuga alcoolico
Galleggiando in una tomba da sogno, paura di urlare
Discepoli compiaciuti che ripetono le versioni dell’inferno

Il vortice di un lavaggio, un filo aggrovigliato
Imposta un allarme che diventa terrore
Scorre invece nella visione della creazione
E come viene nutrita questa grazia

Poe aveva paura

La vita è un ospite povero che afferra i nuovi venuti
Vortici, grandi fogli pieghettati che avvolgono le stelle
Lasciando bobine elettriche per le loro ultime auto
Alcune sul bastone leggermente attorcigliato del tramonto


6 risposte a "Was Poe Afraid – Andrea Schroeder (2016)"

  1. Molto interessante, Flavio. Non conoscevo Andrea Schroeder. E’ infatti nella semplicità la bellezza, se questa vuol dire anche un testo che è poesia e una voce sublime-abissale alla Leonard Cohen, di cui si sente l’influenza anche nella struttura compositiva.
    Bella anche la traduzione, potresti aggiungere il nome del traduttore?

    Piace a 1 persona

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