Sabatina Napolitano – cinque poesie da “Scritto d’autunno”.

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Non è ancora una volta subire una miscelazione, un’ibridazione:
è necessario avvicendare ogni cosa che attiene al suo centro.
Ieri subivo un’ibridazione, oggi ne subisco un’altra,
domani ancora subiamo ibridazioni possibili:
la mente, quale ibridazione è migliore all’ispirazione.
L’amore è legato ad una esperienza superiore dei sensi,
ad informazioni sensitive e sensibili che ti entrano nei nervi,
la possibilità di condividere una stessa sensibilità,
la fortuna di condividere una stessa sensibilità e sentirsi compresi.
L’amore è un canale attraverso cui passa la forza per lasciarne un’impronta.
Come respirare insieme una tensione ricca di ossigeno.
I problemi di connessione tra i personaggi biologici
non si preoccupano di una politica e non si preoccupano di un caso,
sono sistemi ordinati, predestinati.
L’ordine della tua cellula è scritto nel DNA
ed è per ogni cellula originale,
salvo il caso di una clonazione, ma anche in questo caso,
ci sarebbe da andare per il sottile e parlarne in separata sede.
Poi, del motivo perché lo fai, perché scrivi
è molto probabile che sia per giocare col tempo,
ho letto da qualche parte che l’apparenza è bianca
e il pensiero è un rivo fresco, forse è perché eri distratto
a fare tardi, lamentarti dal futuro delle lenzuola
scegliere cosa devo cucinare perché non mi piace cucinare:
sai fare tutto, quindi a me resta inventare.
Non è tendente al comico chi ti separa il rimorso
dal profondo all’immediato, chi ti dice
che i colori che restano vividi sono solo ipotesi:
isolate e curiose.

***

Le cose sono sempre le stesse così come i colori.
I minuti sono simili agli altri minuti, anche dopo o prima.
Se avesse una coscienza, certo, sarebbe vera.
Sarebbe partecipativa, se avesse una coscienza, certo.
La tua possibilità di coscienza
avrà delle scadenze a durare pochi giorni.
A volte ho come il rimpianto di aver visitato diverse gallerie
e di non essere stata capace di viverne pienamente i sensi
della pittura. Mi manca il senso dei dipinti, mi manca il suono
della pittura. Un vestito blu è solo un vestito blu,
come una camicia blu, come delle gallerie aperte:
io ero lì ma la pioggia non ne ha memoria.
Il blu vale quando mi dimentichi.
Dalla parte del blu diveniamo mondo.
Anche fuori senza pronunciare i nostri nomi.
Respirami intorno.
Altrove esistono fedeltà, la tua è più forte del dolore.

***

Un freddo può sciogliere
anche parole dette da chi smette di piangere,
mi tengo stretta all’unica arma che ho per riposare
e trattare in questo silenzio ogni cosa distante
senza smettere di curare i miei desideri
senza pensare che il domani non mi trovi
non mi guardi, ma riesco, sola
ad uscire e guardarmi, fino a quando torno esausta
a casa, e tutto mantiene il senso pacato
di persone che vanno via,
di sogni che cambiano, si sottraggono
per i ricordi rigurgitati, le mie dita spinte
sul viso, il modo in cui mi proteggo
e spengo ogni ritornello solo per essere
l’anello puro di me stessa.

***

Era la sera prima che mi baciasti,
mi accompagnava un segreto e l’acqua dei poeti:
cominciò a parlarmi il primo orologio,
poi il secondo: posai gli occhi sullo specchio,
il lago della mia anima, invecchiava il letto.
Sfiorai una carta, poi un dipinto.
Ti lascio dei fiori precisi che puoi regalarmi
e puoi guardare a quei fiori col modo che ho
di indossare questo vestito,
mentre tu sei le sponde di padri e di madri
incrociati dalla storia.
Così come termina un verso di poesia,
un bacio a pugni chiusi sul tavolo
nonostante i vivi e i risvegli
nonostante le strade, le abitudini, i bei ricordi.
Ti lascio dei fiori caldi,
come un messaggio per gustare la mia alba
ma sarai sempre chiuso anche se l’alba è serena
ed io non sono, più che un’amica.
Il tentativo di persuadere il futuro,
intagliare la parola, di questa bianca terra
come cristallo, di nuovo, custodita da madri
dell’acqua, che chiudono gli occhi
ad ogni nuovo inizio.

***

Non conta nulla di quello che c’è fuori.
Leggo una poesia triste,
mi sembra di poter raccontare
come si rimane svegli,
ma anche oggi sono vinta nel giorno
e tutto mi sembra colmo
di un tempo perso in milioni di addii.
Non ho nuove cose da dire,
né attirare la tua attenzione
mentre leggi di alberi e cerchi
con le dita sul foglio
di prendere da me, qualcosa che non capisci.
Mi chiedi di spiegarti pagine
che non hanno senso,
ho un portapenne a forma di pietra,
srotola un gomitolo di ugole
ogni volta che prendo una penna,
l’altro giorno
ne ho trattenuta una
perché avevo appena finito di scrivere a mano.
Sola in questa parte del viaggio,
aspetto di sapere
da te come pensi al futuro:
in questa foto riposi sulle mie spalle
qualcuno pedala lontano,
e le onde finiscono
sulla terra finita di parole,
parole ordinarie segnate dai giorni
che raccogliamo
bacche, mirtilli, fiori di pesco, fiori di zucca.

Le poesie sono tratte dal libro “Scritto d’autunno” che verrà pubblicato da Edizioni Ensemble.

*****

Sabatina Napolitano, 1989, vince diversi concorsi nazionali per la poesia singola e per la poesia edita, come “Formica Nera” (2011), “Peter Russel” (2012), “Recco” (2013), “Città di Sarzana” (2013) e “Polverini” (2014). Sue poesie sono pubblicate nella rubrica di Silvia Castellani; sul blog letterario Poetarum Silva, nell’antologia “Secondo repertorio di poesia italiana contemporanea” edita Arcipelago Itaca, nel blog «Poesia ultracontemporanea» di Sonia Caporossi. È in uscita entro il 2019 «Scritti d’autunno» per Edizioni Ensemble.

@Fernando Della Posta


7 risposte a "Sabatina Napolitano – cinque poesie da “Scritto d’autunno”."

  1. Una poesia fatta di quadri, immagini come tasselli di un mosaico; la vita nella sua complessità. Grumi colori che tornano nella stessa poesia e continuano nelle altre. Temi con variazioni, cellule tematiche che si sviluppano (“miscelazione”, “ibridazione”) in un continuo rondò, nello scindersi tra un osservare “scientifico” dell’altro e dell’amore e un io poetico che fa il punto.

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    1. grazie di cuore Abele e grazie ancora Fernando. Mi sento emozionata e commossa che questi testi da SdA abbiano trovato qui una anteprima, e che tu sia stato il primo a spendere delle parole: pensatori e poeti concepiscono i libri come risultante di un vissuto, dell’immaginazione e della fantasia; poi puntualmente è la storia a decidere gli incontri, gli attraversamenti, le persone giuste che sappiano avere sensibilità simili. In questa foto sembro giovane, in effetti non passa mai l’adolescenza della vita: soprattutto perché l’esperienza della poesia è una continua avventura, che sì ci anima e vivifica ma che per la maggior parte delle volte ci raccoglie nel silenzio. Quando alla fine del silenzio e del tempo della scrittura troviamo persone care, sinceramente, ci sentiamo compresi e quindi anche i versi hanno questa posa che rassomiglia a una continua giovinezza e ad un’avventura poetica primaverile, e concedimelo dolce.

      Sabatina

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  2. Che dolcezza Sabatina in questa tua avventura poetica. Cocci e frantumi di pensiero che echeggiano tra loro in riverbero e scheggiano graffiando i sentimenti che come esondando, comunque, da sé si esaltano. Mi ha coinvolto, sinceramente, e sono tornata a leggere più volte, per “prendere quel qualcosa che non capisci”, come dici tu. Rapide pennellate in quadri di vita vissuta e immaginata in ispirazioni e ibridazioni di mente.

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  3. Una poesia di
    Sabatina Napolitano
    ri-proposta in distici

    Le cose sono sempre le stesse
    come i colori.

    I minuti sono simili agli altri minuti, anche dopo o prima.
    Se avesse una coscienza, certo, sarebbe vera.

    Sarebbe partecipativa, se avesse una coscienza, certo.
    La tua possibilità di coscienza

    avrà delle scadenze a durare pochi giorni.
    A volte ho come il rimpianto di aver visitato diverse gallerie

    di non essere stata capace di viverne pienamente i sensi
    della pittura.

    Mi manca il senso dei dipinti, mi manca il suono
    della pittura. Un vestito blu è solo un vestito blu.

    Come una camicia blu, come delle gallerie aperte:
    io ero lì ma la pioggia non ne ha memoria.

    Il blu vale quando mi dimentichi.
    Dalla parte del blu diveniamo mondo.

    Anche fuori senza pronunciare i nostri nomi.
    […]
    Respirami intorno.
    Altrove esistono fedeltà, la tua è più forte del dolore.

    nota.
    a me pare che il componimento di Sabatina ri-fondato in forma di distici guadagni non poco sul piano della generale economia estetica…

    gr

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