
(due voci)
Ho visto i demoni di carne:
hanno gradi di caporale, di maresciallo, di comandante
sulle braccia, sulla testa, sulle spalle
e nascosti;
hanno sul petto grandi croci d’oro
pesanti anelli d’oro sulle dita
e dicono: io sono il superiore
voi dovete servire, essere quieti
e vi daremo tutti i nostri avanzi –
se ci ringrazierete.
E ho visto il popolo
mia piccolina
sei tutta profumata di sapone,
i tuoi capelli sono tanto fini
che li sento soltanto con i baci
che ha un cielo caldo in braccio, il cielo vivo:
il mondo che si nutre dei suoi figli.
Danilo Dolci, da Poema umano (Mesogea, Messina)
Foto di Giovanni Izzo
potente l’intersezione che prende corpo dalla doppiezza della bocca: da un lato strumento tattile sensibilissimo capace di sentire ogni singolo capello (come le labbra di una mamma o di un papà), dall’altro voragine che ingoia figli (un orlo/urlo sottilissimo e cedevole, privo di labbra).
"Mi piace""Mi piace"
“un orlo/urlo sottilissimo”… immagine altrettanto potente la tua. Spiazza l’intersezione. Fedele alla composizione per più voci di Dolci, e’, appunto, come sentire una mamma o un papa’, il “popolo”, contrapposto a chi comanda, muove i fili.
"Mi piace""Mi piace"
la protervia dei potenti e la veglia mai supina degli umili. e lui, Danilo Dolci, padremaestro.
"Mi piace""Mi piace"