Non è affatto facile scrivere poesia civile: più autentico e intenso è il sentire e l’orrore che si denuncia, più difficile è tenere alta la cifra e la rotta del testo poetico, specie quando si scrive a ridosso dei fatti. Non si tratta dunque di severità, quanto di constatazione della difficoltà del compito: trovo riuscite ‘Desaparecidos’, ‘Aylan’ e poche altre poesie esplictamente ‘politiche’. Bisogna però ricordarsi che siamo in presenza di un esordio e aggiungere subito che quando Tiziana Altea cambia l’oggetto o lo sguardo poetico, le sue mappe ci parlano con verso felicemente maturo: ‘Dietro di me/ l’ombra/ e sono io/ a inseguire/ e sono io che m’inseguo’ – ‘Pensare con le mani./ Di oggi, di dov’eri, non c’è/ tempo. Ma fai spazio’ – ‘Abbracciami buongiorno, per un po’.’ – ‘Lasciarsi abitare. Per poi/ abitarlo il dolore./ La casa allora è vento/ e tu di cielo e tu aquilone’ – ‘La pietra arrampica/ sui muschi…il tempo sospeso/ ha gli occhi dei rami’.
Antonio Fiori
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Aylan
E’ entrato un fulmine
nella mia stanza,
un tuono bianco
ha scaricato un bimbo.
Si chiama Aylan:
fuggendo dalla Siria
sognava il Canada –
ma ha inchiodato il mondo
conchiglia sulle spiagge
di Bodrum.
Un tuono bianco
stamane
ha scaricato fulmini
sulla mia città:
il mare infuria
nella mia stanza –
non siglie in gola
i bimbi
di sabbia –
Milano, 5 settembre 2015
*
Abbracciami buongiorno
Abbracciami buongiorno, per un po’.
Che ti rest, per il giorno, il lmpido calore –
di me – sul cuore. E il vuoto peso –
tra le braccia, quando non mi stringi.
Milano, 20 aprile 2016
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Lascarsi abtare. Per poi
Lascarsi abitare. Per poi
abitarlo, il dolore.
La casa allora è vento
e tu di cielo e tu aquilone.
Milano, 17-18 maggio 2016