Antonio Sagredo: A Dylan Thomas

Versi dedicati a Dylan Thomas
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Per favorire una qualsiasi metonimia
tutte le figure mi sono letali amiche,
ma quell’immagine intricata di Thomas
le carte della Poesia ha un po’ sconvolto!


Quanto tempo per ricucirmi le toppe arlecchine 
e il kaos benefico del gallese! Che dalla gola tracima 
visioni, alcools e parole e  la lingua ha tradotto 
su ragnatele più cariate di  un  coma vegetale.   


Se ne andava goffo deambulando la mal’anima,
come se il corpo una zavorra di terrori si portasse
dietro ratti, ischemie e pallori rossogonfi - per celebrare
sulle strade il suo etilico…   precario guazzabuglio!


Le farfalle-colombine del suo oceano seguivano una rotta
lenta su questa maldestra zattera, e una sessa o un albero
maestro scambiavano per tempesta vera… ma lui è tutto 
birrosa spuma… ventre di gonfie vele…  ebbrezza malandrina!


                                                                                              antonio sagredo
Vermicino,  15 settembre 2008
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il conforto  di un omaggio


Mi era indifferente il tuo rancore, le idiozie dei pensieri 
parassiti e la mente che malata sognava una rivolta.
E Cat   il cucciolo menava per il viottolo di latte,
nel bosco il vento sibillino non diceva più frasi latine,
ma le sillabe ora disperde fra i roveti invernali con le dita in fiamme.


E dalla buona notte al cattivo giorno te ne stai seduto
col culo di pietra in quella piazza natale del  fradicio                                   
Galles, che l’alcool  esaltò con la risacca del tuo passo
e onda su onda  l’arenile svaniva il nome e lo  sguardo.


Non avevi ancora il boccale pieno che la spuma tracimava
le tue movenze, e le orbite così piene  cantate dagli occhi 
spiritati che, degni, soltanto il duende e Federico carezzavano,
perché il conforto di una follia era il cammino delle tue gesta!


antonio sagredo
Roma, 21 ott. 2020
(all’ora quarta)




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