Louise Glück Matins / Mattutino
MATINS
Not the sun merely but the earth
itself shines, white fire
leaping from the showy mountains
and the flat road
shimmering in early morning: is this
for us only, to induce
response, or are you
stirred also, helpless
to control yourself
in earth’s presence—I am ashamed
at what I thought you were,
distant from us, regarding us
as an experiment: it is
a bitter thing to be
the disposable animal,
a bitter thing. Dear friend,
dear trembling partner, what
surprises you most in what you feel,
earth’s radiance or your own delight?
For me, always
the delight is the surprise.
*
MATTUTINO
Non solo il sole, ma la terra
stessa risplende, fuoco bianco
che balza fuori dalle montagne sfarzose
e dalla strada pianeggiante
che scintilla nel primo mattino: è questo
solo per noi, per suscitare
una risposta, o sei
anche tu scosso, incapace
di trattenerti
in presenza della terra? — Mi vergogno
di ciò che pensavo tu fossi,
lontano da noi, che ci osservavi
come un esperimento:
è cosa amara
essere l’animale sacrificabile,
una cosa amara. Caro amico,
caro compagno tremante,
che cosa ti sorprende di più in ciò che provi,
lo splendore della terra o la tua stessa gioia?
Per me, sempre,
è la gioia a sorprendermi.
(trad: L.Z.)
Alcune delle poesie più intense di Louise Glück esplorano la tensione tra l’uomo e un dio distante e talvolta incomprensibile. Mattutino [Non solo il sole] ne è un esempio perfetto: in poche righe, Glück trasforma l’immagine di un’alba radiosa in un momento di riflessione sul rapporto con il divino, tema presente anche nell’altro “Matins /Unreachable father – Mattutino / Dio irraggiungibile“, che si può leggere qui.
La descrizione del risveglio della terra, “fuoco bianco” che esplode dalle montagne fino alla strada pianeggiante, diventa lo spunto per chiedersi se questa meraviglia sia riservata soltanto all’umanità, oppure se anche Dio ne resti affascinato. L’io poetico confessa di aver immaginato un dio distaccato, quasi sperimentale nei nostri confronti, e si vergogna di quell’idea.
Il tono cambia quando il narratore si rivolge al divino come a un “caro amico, caro compagno tremante”: non più giudice distante, ma presenza coinvolta ed emozionata. Nella domanda cruciale, “ti sorprende di più … lo splendore della terra o la tua stessa gioia?”, si scopre che, per chi parla, la vera rivelazione non è tanto l’alba in sé, quanto l’incanto che essa suscita in chi la contempla.
Rispetto al testo già citato, dove prevale un tono più cupo e interrogativo, qui Glück adotta una voce concisa ma intrisa di un ottimismo consapevole: l’alba diventa un ponte tra creatura e Creatore, un’emozione finalmente condivisa. La natura, in questo senso, non è solo sfondo, ma catalizzatore di una riconciliazione affettiva con il divino.
Nota sul titolo:
Nella tradizione liturgica, il Mattutino era una delle sette Ore Canoniche, recitata nelle prime ore del giorno. Dopo la riforma del Concilio Vaticano II, fu sostituito dall’Ufficio delle Letture, che può essere recitato in qualsiasi momento della giornata. Questo riferimento, implicito nel titolo, rafforza il carattere sacro e rituale del momento poetico: un incontro tra cielo e terra che rinnova il senso di stupore e preghiera.
Immagine: Edvard Munch, Il sole, 1911, olio su tela, Università di Oslo

Grazie!
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Un Dio vicino, perché immanente, col quale si può colloquiare, ma anche un Dio lontano al quale tutte le domande non hanno risposta. La poetessa si chiede se la bellezza del creato possa sciogliere Dio e l’uomo in un abbraccio di gioia oltre l’ordine quasi spinoziano, ma anche all’ultimo interrogativo non c’è risposta.
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Grazie per aver condiviso questa preziosa riflessione!
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non smette mai di sorprendermi, con quanta intensità, diletto e ostinazione gli esseri umani (ed in particolare, qui, i Poeti, vedasi Bonassi nel post prima) ingannino il tempo chiacchiarando con il nulla.
non che io possa sfuggire alle medesime malie/manie d’astrazione del cervello, ma preferisco di gran lunga ciacolare con il sarchiapone (è più minuscolo e spassoso).
chiedo venia se talvolta i miei commenti suonano “troppo diretti“, è che amo quando nel dir le cose cerchiamo d’essere il più possibile Chiari. maiuscolo nel senso di Walter, ovviamente…
: ))
https://www.youtube.com/watch?v=bBR_Z8A1APA
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Grazie per aver condiviso quello sketch che è un vero capolavoro 🙏😉🙏
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💙💙💙
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