Variazioni Belliche – Anna Costalonga legge Amelia Rosselli

 

*****

Contro del re dell’universo gridavano anacoreta e
amorosa.

Anacoreta e vergognosa. Anacoreta vergognosa si
vergognava.
della sua pulchritudine. Studiava piani e etmisfere
senza controllo. Con la bottiglia d’acqua calda addosso
studiava piani e emisferi. Con il contagoccie della
solitudine frenava la sua passione al bello. Con la
sua passione al bello frenava la sua corsa alla solitudine.

Con la sua passione al bello decifrava la solitudine
Lo spettro della solitudine gridava! Gridava che essa
aveva ritrovato il bene, la pulchritudine e le essenzialità
della vita – gridava di ridar vita gridava forte che
la vita era tornata e che era donare. Non danaro,
non la forza né il tempo né altre essenzialità
ma: – una corsa alla forca che imperterviava contro
ogni generosità contro ogni essenzialità contro ogni
ostacolo. Il bene cadeva supino disteso sul letto
bocconi fra delle sue quattro candele morte. La notte
lo reinvolgeva nel suo scialle misterioso fatto di
lana grassa e smorta – un vero inferno.

************

Gli angioli che non sanno cadere, gli eserciti che non
sanno cadere! La linfa vitale che non può abbandonare il
suo posto. Cerco la veracità, ed essa m’elude. – Che si
abbandonino i santi alla santa linfa! Che si eludino i
santi, che si perdino di vista: due santi non fecero mai
un cristiano. Perversa m’incammino per la città che duole
delle sue ferite. Perversa mi dolgo della brutalita ma
vi cado supina con un bambino in braccio. Tale la brutalità,
che svengano anche i santi alla vista del sangue che cola
bruto dai suoi buchi.

Sono le parole che ci ingannano. Sono i vili che ci tendono
i fili del disinganno.

***************

Se tu suoni un flauto troppo puramente entro i boschi
privilegiati della tua caverna riempita di muffa, io non
ti posso seguire entro il tanfo delle tue abitudini. Se
tu apri una porta che socchiude un istante e non trovi
la bella addormentata, io non posso scucire questo mio
abito
di tristi fantasie.Il monocolo delle tue invenzioni è
pallida cosa in confronto all’abito che ti porgo ed ho
scucito per la tua gagliardia! Ritrova il segreto che fece
fiorire l’arbustello accanto alla porta che s’apriva con
rapida facilità, io resto nel buio e ti contemplo lavarti
le mani se non svieni sulla soglia di tutte le felicità.

***************
E l’inno che s’innalzava in me era il tuo occhio
vendicativo; era la tua bocca molto leggera e sinuosa
la tua bocca dal dubbio il tuo occhio da uccello
scorbutico.

E la gioia che s’innalzò in me la sera dopo e il
giorno dopo intiero, pur fra le fiacche della città
e delle miserie e dei piatti da lavare e dei cibi
da degustare, era la tua miseria e la mia falsità
ma era il tuo occhio da volturno ed il mio bramare
senza voltarmi.

******************

Cercatemi e fuoriuscite.


7 risposte a "Variazioni Belliche – Anna Costalonga legge Amelia Rosselli"

  1. Un omaggio di Anna Costalonga ad Amelia Rosselli, tratto dalla rubrica Prosavox che Anna cura su Sul Romanzo. Di Amelia Rosselli, Anna dice che la lettura delle sue poesie è stata per lei “un vero coup de foûdre”. Molto azzeccata la scelta della musica di Luigi Dallapiccola che fa da contrappunto all’interpretazione attenta e ispirata di Anna.
    Abele

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  2. Magnifico.
    A parte le poesie e la voce.
    Queste parole si legano profondamente alla mia anima: i fratelli Rosselli, Rocco Scotellaro (di cui Amelia fu amica), la “mia” politica, Anna Costalonga (di cui sono amico), Abele (che mi è fratello, certo di non essere Caino).
    Grazie.
    PVita

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  3. Ringrazio di cuore Abele. E un grazie di cuore anche all’amico Pasquale… Amelia Rosselli è una di quelle poetesse che davvero entrano nell’anima, nonostante. Nonostante (o forse in forza di) l’oscurità, la complessità, la parola detta che porta altrove, melodica quanto basta per risultare straziante nel non riuscire mai a concludere secondo una ragionevole bonton-alità. Ed è bello sapere che siamo in molti ad amarla!

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  4. Complimenti ad Anna Costalonga per la sua interpretazione. Le poesie di Amelia Rosselli percuotono e inchiodano e quei versi, spesso così enigmatici, non possono non produrre profonde vibrazioni nell’anima di chi li legge o ascolta.
    Grazie
    monica martinelli

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  5. Anch’io sono un lettore di Amelia rosselli,
    e mi colpisce la forza musicale e nello stesso tempo ‘scientifica’, di un io che non gira su se stesso descrivendosi il proprio disagio, ma si sparpaglia nel mondo.
    Una musicalità e una brutalità che mi sembrano riprendere qualcosa che è di Campana, amplificandone i temi, forse in modo più dolorosamente lucido, penso tecnicamente al comune modo di ripresa delle parole emblematiche variandone sottilmente il senso e la cadenza.

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  6. La grande Amelia Rosselli si commenta da sè, per Anna Costalonga un plauso è dovuto per essere riuscita a mantenere inalterata la musicalità dei versi ed aver penetrato con leggerezza anche le parole più pese di questa poetessa spesso ombrosa e secca seppur impeccabile. Grazie

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