
Primo Levi, “Angelica farfalla”, in Storie Naturali, Einaudi, 1966 (pubblicato con lo pseudonimo di Damiano Malabaila.
Il racconto, ambientato a Berlino nell’immediato dopoguerra, ha come argomento le sperimentazioni naziste su esseri umani. Una commissione di alleati indaga su un misterioso professore che sperimentava su esseri umani le sue teorie per trasformarli, forse, in angeli.
per ascoltare il racconto:
“io sono entrato (inopinatamente) nel mondo dello scrivere con due libri sui campi di concentramento; non sta a me giudicarne il valore, ma erano senza dubbio libri seri, dedicati a un pubblico serio. Proporre a questo pubblico un volume di racconti-scherzo, di trappole morali, magari divertenti ma distaccate, fredde: non è questa frode in commercio, come chi vendesse vino nelle bottiglie dell’olio? Sono domande che mi sono posto, all’atto dello scrivere e del pubblicare queste ‘storie naturali’. Ebbene, non le pubblicherei se non mi fossi accorto (non subito, per verità) che fra il Lager e queste invenzioni una continuità, un ponte esiste: il Lager, per me, è stato il piú grosso dei ‘vizi’, il piú minaccioso dei mostri generati dal sonno della ragione”»
Primo Levi