
LO SCRIBA CHIEDE
Nel sentirmi così vivo
così violentemente vivo sopra un foglio di carta ,
chiedo ai miei svolazzi di ridimensionare la pagina
e di ridurla a francobollo ,
a grumo di tempo
sciolto in avvenimento determinato , concluso .
Chiedo alla vita l’alzo del pugno
la vampa il fiato e il disteso tappeto del giorno ,
quando s’empie di sonno il cielo
e a sera la parola è una bandiera
che s’abbruna serena dopo la bolgia del vento ,
come un ostensorio
Da Piccolo spacciatore , 1964-1967 , Editrice Il Ventaglio , 1987
LE PAROLE PER DIRLO
Occhio alla penna .
Se s’impenna
( per la pena di non saper gestire
la reticenza e il fervore del suo acceleratore )
è questione , soltanto , di pazienza ,
di serena acquiescenza a un fervido torpore .
L’ispirazione
è inflorescenza naturale ; vive di attese .
La sua carne viva
sa di scommessa umbratile ; accende
una promessa e subito la nasconde ;
si nutre del bisogno di aspettarne il culmine .
Quindi , mai fagocitarla
o chiamarla per nome :
sarebbe come dire alla Gioconda
di togliersi dall’onda di quel fluido
sospeso , indescrivibile , per tradurla
in approccio esplicito e smagato ;
l’amarezza e l’incanto
di un bacio sulla fronte
Da Il parolaio , Campanotto , 1994
ON THE ROAD
Sto ben attento
a non incrociare lo sguardo
delle donne che guardano
per vedere se sono guardate ;
specialmente quando guido
e loro sono molto Dallas
molto guardare ma non toccare
perché credono d’avercela in esclusiva
E se a volte mi accade
di guardarle senza volerlo ,
per non dargliela vinta gli sparo
una linguaccia che le gela
e godo come un matto nel pensare
a un fremito di giarrettiera
a un orgasmo alla rovescia
al loro guardarsi intorno
per vedere se qualcuno se n’è accorto
Da Scapricciatielle , Il Bagatto , 1995
TRAIT D’UNION
Oggi come oggi la cacca dei Parioli (*) non ha eguali .
A praticarla velocemente
la straordinaria miriade di lasciti
crea aspettative alla Dario Argento
e revivals di passi doppi alla Biavati (**)
decisamente entusiasmanti ;
sempre con esiti gratificanti per le meningi .
Tale è infatti l’assioma fior di prato
serioso anzichenò :
cacca / verità
cruda terrestrità / testimonianza
specchio / immanenza / robusto trait d’union
coi ribaldi cialtronazzi dei Parioli !
( Così , elucubrando con il cuore in gola
facevano la conta le mie scarpe nuove
dopo decine di dribblings vincenti alla Maradona
e relativi applausi in grandguignol
d’un cristo transeunte
solidale e tonico
infervorato
bello ed insolito
come un dio greco che gioca a biliardino )
(*) quartiere “in” di Roma
(**) grande calciatore degli anni ’30 / ’40
Da Siamo alle solite , Fermenti Editrice , 2001
Io portatore d’acqua
dovrei rincorrerti e porgertela al volo .
Ma tu sei già passata
Resto nel tuo vento di farfalla
e riesco a sorriderne ;
per vivere mi basta
Alla prossima tornata
opterò per la retina
e sarà guerra aperta
Da I colori dell’oro , Poesie d’amore 1975-1987 , Caramanica Editore , 2004
PRECARIATO E PRODUZIONE DI REDDITO
Anche se è un segnale ( non positivo )
di contaminazione dal basso
di pensieri e parole che dovrebbero volare alto ,
l’ultima ratio declinata da Celeste
ha margini d’inchiostro inattaccabili :
-Non si può continuare a infiorare di addendi
la morale.
Bando a prospettive opache e ansiogene .
Il mio fondoschiena vale più di due lauree
Da La realtà sofferta del comico , Aìsara , 2009
Leopoldo Attolico ( Roma , 5 Marzo 1946 ) , ha pubblicato , a partire dal 1987 , sei titoli di poesia , quattro plaquettes in edizioni d’arte e un e book presso http://www.larecherche.it , 2012 .
Ha collaborato e collabora alle principali riviste letterarie ed è redattore di Capoverso .
Il suo ultimo libro , La realtà sofferta del comico , Aìsara , 2009 , è prefato da Giorgio Patrizi con postfazione di Gio Ferri .
leopoldo@attolico.it
http://www.attolico.it
Grazie a Pasquale per la proposta. Leopoldo Attolico appartiene alla schiera di poeti che prediligo: l’ironia, il gioco verbale, la raffinatezza metaletteraria, all’interno di un disegno lucido e incisivo.
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Raccomandato di ferro ( Santanchè Brunetta La Russa Gasparri e Dudù ) ma forse anche legittimato da qualche piccola virtù ( Dudù / virtù ) , il mio grazie alla Redazione per questo bel regalo che ha voluto farmi .
leopoldo –
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Leopoldo fa dell’ironia il suo cavallo di battaglia. Scavandoci, sotto sotto trovi un valore sociale.Un poeta pungente, grottesco,a tratti fantasioso, che fa librare i simboli con l’ebbrezza della parola.
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Grazie, Luciano. Aggiungo il link alle poesie, altrettanto belle, proposte su La presenza di Erato:
http://lapresenzadierato.com/2014/04/25/tre-poesie-di-leopoldo-attolico/
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E bella (e molto godibile) questa piccola antologia. Mi piace molto, in particolare, il tono scanzonato che non maschera, (semmai esalta) , la raffinatezza (che acutamente Abele dice essere anche “raffinatezza metaletteraria”)e la “conoscenza (e consapevolezza) del “mestiere”. Sì proprio un poeta, e pungente, come dice Luciano Nota-
un caro saluto!
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Felice di ritrovare qui “il sorriso pungente della poesia ” (come ebbi occasione di scrivere qualche tempo fa – ,http://poetarumsilva.com/2013/11/08/il-sorriso-pungente-della-poesia-leopoldo-attolico/ ) di Leopoldo Attolico. Grazie a Leopoldo Attolico e grazie a Pasquale Vitagliano per i suoi versi.
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Grazie a voi. Da parte mia cerco di proporre cose che trovo nuove e che mi emozionano.
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Ammiro e quasi invidio la leggerezza ironica, o l’ironia leggera, che caratterizza la poesia di Leopoldo Attolico, sempre vivo e vivace nel suo dire.
Congratulazioni!
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L’ironia, superbamente giocata sulla fine intelligenza che domina e ridisegna gli eventi. Così ho conosciuto L. Attolico nel primo testo incontrato ed è sempre stata riscoperta e conferma (questa mini antologia che disegna un ampio arco di tempo lo prova)…
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