Rosaria Di Donato: lazzaro e gesù

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lazzaro e gesù

sei andato via sei partito
e io mi sono perso

ricordi gesù
quando andavamo
a bagnarci nel giordano
ad asciugarci i piedi
nell’erba verde

del sé mi parlavi
con teneri suoni
ero vivo

ti sei allontanato
e io mi sono perso
ho preso a girovagare
un morbo mi ha fiaccato

marta quasi morto mi trovò
alla geenna a nulla valsero
i digiuni di maria e le preci
offerte in espiazione a dio

l’anima stanca fuggì via
lontano e il corpo esangue
tra singhiozzi spirò
delle sorelle amate

dopo tre giorni giungesti
putrido giacevo nel sepolcro
piangevi

amara solitudine la mia
ma più amaro il pianto che solcò il tuo viso

fermo stendesti il palmo
e il padre ti ascoltò
placò il dolore

lazzaro chiamasti e il grido perforò
la morte

vieni fuori dicesti
con voce calda
e buona come il pane

ti udìì e quel calore
sciolse il gelo
a rinnovare istanti

di vita esuberante
come il mare che smosso
il sasso fuoriscì dal buio


2 risposte a "Rosaria Di Donato: lazzaro e gesù"

  1. Grazie Abele per l’ospitalità! grazie Leopoldo per l’apprezzamento: è un inedito, posso ancora variare qualcosa, migliorare la forma…

    Un cordiale saluto,

    Rosaria

    "Mi piace"

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